La questione pensione anticipata torna prepotentemente in scena nella vita politica del nostro paese. L'argomento interessa da vicino i lavoratori esodati e gli statali come i quota 96, ma cosa è successo in questi mesi?

Il prestito pensionistico di Giovannini.

Il governo Letta era molto attivo sulla questione esodati e quota 96. In particolare il ministro del lavoro Giovannini aveva avviato un progetto chiamato prestito pensionistico. Questo progetto coniugava le esigenze delle imprese, che avevano bisogno di manodopera giovane, e dei lavoratori più anziani per permettere a questi di andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti previsti dalla riforma Fornero, attraverso un anticipo dell'assegno pensionistico che sarebbe poi restituito appena andati in pensione.

Il ministro Giovannini già a dicembre 2013 in una intervista spiegò che stava lavorando inseme all'INPS ed alla Ragioneria generale dello Stato per trovare i fondi necessari. Oltre al contributo statale anche le imprese dovevano collaborare sostenendo anche essi le spese per questa operazione. Il lavoro si è interrotto alla apertura della crisi di governo, che ha portato al cambio a palazzo Chigi tra Letta e Renzi.

Quota 96 il pdl 219 Ghizzoni/Marzana

Nel frattempo alla camera si consumava la questione quota 96 con il pdl 219 Ghizzoni/Marzana che dall'8 gennaio ha subito una serie di ritardi e proroghe che sono poi sfociati in un nulla di fatto nel mese di marzo di questo anno.

In quella occasione fu proprio il presidente della commissione bilancio Francesco Boccia ad attivarsi per la questione degli insegnanti.

Esodati: il testo unico di Cesare Damiano

Contemporaneamente il progetto di Cesare Damiano rimetteva al centro della questione nazionale il problema degli esodati, cioè le migliaia di lavoratori privati che si trovavano senza reddito a causa delle nuove regole Fornero.

In un mondo del lavoro sempre più precario, si è raggiunto un livello di disoccupazione clamorosa, e come spiega Cesare Damiano nei suoi interventi sugli esodati, una parte di questi nuovi disoccupati sono persone di una certa età, che non possono rientrare nel mercato del lavoro e quindi vanno accompagnati alla pensione.

Le risposte del governo: dalla Madia a Poletti ecco le novità

Il governo ha impiegato almeno 2 mesi prima di rivalutare la propria posizione sulla questione pensionistica, e a quanto si apprende dalle parole di autorevoli rappresentanti del governo, l'esecutivo è orientato sulla pensione anticipata.

Apripista in questa direzione è stato il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia che auspicava per i dipendenti pubblici una uscita anticipata. Questa soluzione si proponeva in linea con quanto previsto dal piano Cottarelli, infatti il commissario alla Spending Review aveva annunciato 80.000 esuberi nella pubblica amministrazione. Sul fronte esodati si è attivato invece il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti, lo ha fatto attraverso i microfoni di repubblicatv dove ha spiegato che il suo progetto di flessibilità pensionistica potrebbe essere adottato entro breve tempo. Il progetto che appare oggi è una bozza che va sicuramente modellata per arrivare ad una soluzione ed alla pensione anticipata anche per gli esodati. Ma i presupposti ci sono tutti ed è chiaro che al ministro del lavoro si sta riallineando al progetto del suo predecessore Giovannini.