In questi giorni abbiamo affrontato insieme la questione di prepensionamento dei dipendenti della pubblica amministrazione avanzata dal Ministro della Pubblica Amministrazione e semplificazione, Marianna Madia.

Abbiamo parlato in modo estenuante sia dei pro che dei contro del prepensionamento degli statali. Ricapitolando, nonostante le buone (siamo certi) intenzione del Ministro, di iniettare attraverso la sua proposta di staffetta generazionale della linfa vitale alla forza lavoro della pubblica amministrazione, col'inserimento dei giovani che andranno a sostituire il personale in esubero, non possiamo che concordare con esponenti politici come Cesare Damiano e sindacalisti come Susanna Camusso che tale provvedimento non può essere riservato ai soli statali.

Infatti, come puntualizza il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano: "Mi auguro che il ministro Madia si coordini con il ministro Poletti perché dare la pensione anticipata ai dipendenti pubblici, sarebbe fonte di una insostenibile disuguaglianza e di un pesante conflitto sociale".

Simile il pensiero anche della leader della Cgil, Susanna Camusso: "Al governo Renzi - dice il segretario della Cgil parlando a Firenze - chiediamo una soluzione universale che riguardi tutti e non soltanto i lavoratori pubblici".

La Madia è intenta a portare avanti il suo disegno legge ma ha capito fin dalle prime battute d'arresto che senza il supporto della Commissione Lavoro che dovrà valutare la proposta e dei sindacati che non devono opporsi, non riuscirà ad andare lontano.

Il suo progetto è sicuramente ambizioso, forse troppo, ma arriva in un periodo difficile per il nostro Paese che si trova sotto il continuo scrutinio dell'Europa che vuole far rispettare il bilancio.

In questo periodo la parola d'ordine e di non disturbare gli equilibri e la proposta Madia fa proprio quello, nel bene e nel male!