Sono giornate particolarmente importanti per quel che concerne il dibattito sulle Pensioni anticipate Inps, con dichiarazioni importanti tra l'altro rilasciate da molti esperti nel settore. In primis, il D.G. dell'INPS, Mauro Nori, che ha affermato che l'INPS possa addirittura riconsiderare un calcolo delle pensioni adottando il metodo contributivo in luogo dell'attuale retributivo, ciò potrebbe addirittura portare a decurtazioni sull'importo delle pensioni fino ad un massimo del 30%.

Queste di Nori sono, al momento, solo supposizioni, e non di certo prove effettive di voler agire nell'immediato in questo senso, ma se ciò davvero dovesse realizzarsi, sarebbe una mazzata non indifferente per i cittadini che percepiscono la pensione.

Pensioni Anticipate: Morando vuole il contributo di solidarietà

Altre dichiarazioni le ha espresse il Viceministro dell'Economia Enrico Morando, il quale ha affermato che pensioni fino ad un massimo di 2500 euro non verranno toccate, ma verrà messa mano a decurtazioni a pensioni da importi superiori, applicando un contributo di solidarietà. Evidente prova di voler cambiare l'attuale metodo pensionistico.

Morando quindi tocca un tasto importante, ovvero il contributo di solidarietà. Quindi egli crede che pensioni con assegni superiori ai 10000 euro verranno presto ritoccate per prelevare qualcosa da esse e donarle ai bisognosi e a chi davvero serve una somma per andare avanti. Morando afferma che chiaramente il perché di questa scelta è dettata dal fatto che spesso chi intasca tale pensione, spesso non risulta tramite contributi di poter arrivare ad una somma simile e quindi è giusto un piccolo ritocco da parte del Governo.

Pensioni Anticipate: Nori e il ricalcolo delle pensioni

A far venire le coronarie a chi percepisce una pensione alquanto elevata e arriva alle cifre suddette, c'ha pensato Nori, che senza mezzi termini ha affermato che l'INPS ha tutte le possibilità per eseguire un ricalcolo delle pensioni ed ha la facoltà di diminuire l'importo a molte persone.

Tutto questo potrebbe comportare anche ad una diminuzione del 30 % di quanto viene percepito.

In parole semplici, chi percepisce dai 500 ai 750 euro al mese può avere un ricalcolo con una diminuzione del 15% della pensione. Chi invece percepisce anche dai 2500 euro in su, può arrivare ad una diminuzione di oltre il 30%. La parola ora spetta al Governo, che qualora dovesse accogliere queste idee, getterebbe nello sconforto migliaia di cittadini. Staremo a vedere.