E' scattata una mini-rivoluzione all'Inarcassa per quel che riguarda il pagamento dei contributi previdenziali. La cassa degli ingegneri e degli architetti ha infatti annunciato l'esenzione dal pagamento del contributo minimo soggettivo da parte di tutti quei professionisti iscritti che hanno dei redditi bassi.

In particolare, la misura scatta per chi già dal 2014 prevede di dichiarare un reddito che non supera la soglia dei 15.690 euro. Attraverso la necessaria modifica del Regolamento Generale di Previdenza, previa approvazione da parte dei ministeri vigilanti, l'esenzione del pagamento del contributo minimo soggettivo vuole così venire incontro a quei professionisti che, in difficoltà, in questo momento pagano a caro prezzo il prezzo della crisi.

In accordo con quanto riporta online il sito dell'Inarcassa, nell'arco della vita lavorativa il professionista può avvalersi nel rispetto dei limiti di reddito stabiliti dell'esenzione del pagamento del contributo minimo soggettivo per un numero massimo di anni pari a cinque anche non consecutivi.

Ed il tutto fermo restando che dalla misura sono esclusi i pensionati ed i giovani professionisti che già nei primi anni, pur essendo loro assicurato il periodo annuale intero di contribuzione, pagano importi ridotti. Considerando il fatto che poi l'importo della pensione sarà commisurato ai versamenti effettuati, il professionista nel momento in cui gli affari migliorano può comunque recuperare la minore contribuzione versando gli importi ad integrazione entro i cinque anni successivi.