Con 80 euro al mese in più in busta paga, attraverso il taglio dell'Irpef, per ben 10 milioni di lavoratori dipendenti del settore privato, dal mese di maggio del 2014, ci sarà un abbassamento della pressione fiscale. A farlo presente è stata la Cgia di Mestre che non ha però potuto non rilevare che i benefici saranno per molti ma non per tutti.



In merito il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha fatto presente come escludendo gli incapienti saranno ben 21 milioni i contribuenti che non beneficeranno degli 80 euro mensili in più con la conseguenza che a loro carico la pressione fiscale è destinata ad aumentare.

Questo perché nel frattempo è arrivata la Tasi, Tassa sui servizi indivisibili, la Tari e l'inasprimento delle addizionali comunali e regionali sull'Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).



Di conseguenza, cosa farà il Governo Renzi per categorie escluse dal provvedimento come i lavoratori autonomi ed i pensionati? La domanda è d'obbligo visto che dopo tanti anni di crisi economica è giusto che nel complesso le misure a sostegno delle famiglie siano eque, e perché trattasi di una richiesta che è già stata formulata dai Sindacati.



Gli 80 euro in più in busta paga del Governo Renzi per 10 milioni di lavoratori sotto i 1.500 euro netti al mese, si auspica siano solo il primo passo per un abbassamento generalizzato della pressione fiscale che negli ultimi anni ha depresso i consumi ed ha messo in difficoltà le famiglie e la piccola e media impresa.