Il commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha tra i suoi obbiettivi il taglio dei dipendenti pubblici, ma sulla cosa c'è ancora molta incertezza e le ipotesi non mancano. Quanti e quali saranno i dipendenti statali in esubero e quindi "tagliati"? Per loro scatterà la pensione anticipata o la mobilità forzata?

Intanto cominciamo col dire che se Cottarelli ha proposto un taglio di 85mila dipendenti delle amministrazioni pubbliche durante l'ultima audizione al Senato, ora invece le ipotesi che trapelano dagli organi di stampa e dagli ambienti romani indicano una riduzione degli esuberi a "soli" 24mila dipendenti del pubblico impiego: difficile dire cosa davvero si farà.

Pensione anticipata o mobilità forzata, questi i destini che probabilmente toccheranno a chi verrà considerato in esubero: ovviamente dipenderà dall'età e dallo stato di carriera.

Infatti, da quello che dicono le voci più accredidate, circa 8mila dipendenti pubblici più vicini alla pensione verranno appunti tagliati e messi in pensione anticipata.

Invece la mobilità forzata potrebbe toccare a 16mila dipendenti statali più indietro con la carriera: chi non accettasse il trasferimento ina un ufficio di un'altra città riceverebbe per due anni uno stipendio ridotto fino anche la metà fino a che non si trova un lavoro, dopo i due anni più niente.

Altre ipotesi (perchè di ipotesi si tratta, ad ora) sono l'incentivo all'uscita dal lavoro, una specie di cassa integrazione, la messa in disponibilità con stipendio ridotto.

I dipendenti pubblici più a rischio sarebbero secondo La Stampa quelli degli enti territoriali, dell'Inps, dell'Istat, dell'Aci, e quelli ministeriali.