Ci risiamo: per venerdì 14 marzo è previsto un nuovo sciopero dei mezzi di trasporto. Stavolta lo stato di agitazione vede protagonista solo il personale ferroviario, ma sono comunque previsti disagi, soprattutto per i pendolari.

Ad indire lo sciopero è l'Orsa insieme ad altri sindacati autonomi minori e questo vuol dire che verranno coinvolte non solo le Ferrovie dello Stato, ma anche le compagnie regionali come Trenord che, come sappiamo, hanno un alto tasso di frequentazione. Pare che a "salvarsi" saranno solo i Freccia Rossa, la cui circolazione è garantita tutto il giorno.

I sindacati coinvolti continuano a sottolineare che lo sciopero si svolgerà tra le 9 e le 17, non andando quindi ad intaccare le famose fasce di garanzia, ovvero quelle fasce orarie in cui solitamente si muovono i pendolari per andare sul posto di lavoro e tornare a casa. Peccato che ormai, soprattutto in questo momento di forte flessibilità, ci sia una certa variabilità negli orari di lavoro e quindi, tanto per dire, c'è chi inizia la sua giornata lavorativa dopo le 9 o la termina prima delle 17. E dove mettiamo tutti gli altri, ovvero li studenti o chi si deve muovere per un appuntamento o una commissione importante?

Pare che lo sciopero sia stato indetto per protestare con "sistemi di turnazione usati come strumenti di tortura del personale" e chiedere la riassunzione di ferrovieri "ingiustamente licenziati perché impegnati nella difesa della sicurezza dell'esercizio ferroviario".

Ma la riflessione scatta spontanea: si pretende tanto rispetto, ma quanto se ne ha nei confronti dei cittadini, lavoratori (spesso disagiati) come loro, che continuano ad avere disagi a causa di questi continui scioperi? Uno alla settimana, diciamolo, non sembra essere un po' troppo?