Il tema delle Riforma Pensioni continua ad essere uno dei più seguiti dall'opinione pubblica, le ultime novità sulla pensione anticipata potrebbero fare ben sperare per un ritorno delle proposte di Damiano e Giovannini.

Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è detto propenso a ridiscutere le ipotesi su uscita anticipata e maggiore flessibilità nel sistema previdenziale. Nel corso di un'intervista rilasciata su Radio 24 ha, infatti, detto: "Credo si debba riflettere insieme. E non dico son d'accordo, o non son d'accordo. Non ne abbiamo discusso.

In generale continuo a sostenere che ad esempio per le modalità di uscita dal lavoro, dovremmo immaginare in modo più graduale e flessibile.

Si sa che il problema per una riforma pensioni basata sull'uscita flessibile e anticipata potrebbero essere come sempre le coperture finanziarie, ma attualmente esisterebbero almeno due proposte a costo quasi zero per lo Stato che potrebbero essere riprese in considerazione e che permetterebbero a molti lavoratori di risolvere il loro "calvario" previdenziale, pensiamo per fare un esempio ad esodati, precoci ed usuranti.

Riforma pensioni, ultime novità pensione anticipata: pro e contro del prestito Inps Giovannini

Una delle ipotesi a basso costo potrebbe essere quella proposta dal prestito pensionistico di Giovannini, che attraverso un prestito Inps permetterebbe ai lavoratori o a disoccupati privi di ammortizzatori sociali di accedere alla pensione anticipata due o tre anni prima di aver maturato i requisiti attualmente richiesti dalla Legge Fornero.

Sarà poi il lavoratore raggiunti i requisiti richiesti a dover ripagare il debito contratto con l'Inps subendo una decurtazione pari al 10-15% sul proprio assegno pensionistico, fino alla completa restituzione delle somme precedentemente percepite.

Riforma pensione, ultime novità pensione anticipata: a quanto ammontano i premi e le penalizzazioni con il meccanismo di flessibilità di Damiano?

La proposta di Cesare Damiano si fonda invece su un meccanismo di flessibilità in uscita, che consentirebbe ai lavoratori con almeno 35 anni di contributi di andare in pensione tra i 62 e i 70 anni, usufruendo di premi e penalizzazioni. I disincentivi sarebbero al più pari ad una decurtazione dell'8% per chi decidesse di uscire dal lavoro a 62 anni, del 6% per chi andasse in pensione anticipata a 63 anni, del4% a 64 anni, del 2% a 65.

Nessun premio o penalizzazione per chi lascerà il lavoro a 66 anni, età attualmente richiesta, incentivi dal 2% all' 8% in più per chi uscirà dal lavoro tra i 67 anni e i 70 anni.

Seppure al momento attuale una Riforma pensioni che metta in atto meccanismi di uscita anticipata dal lavoro non sembri essere una priorità del nuovo esecutivo, qualcosa in campo previdenziale dovrà pur essere fatto, così come lo stesso Poletti ha ammesso.

Quali ipotesi potrebbero essere prese in considerazioni trattando il tema pensione anticipata, verranno davvero riconsiderati i piani di Giovannini e Damiano?