Presentato il Jobs Act, ma di riforma Pensioni Renzi non parla: tanti interventi su fisco, territorio e lavoro, ma la previdenza resta completamente fuori dal piano del presidente del Consiglio. 

Riforma pensioni, Renzi nel Jobs Act parla di contratti, ma non di previdenza

Sulla riforma pensioni Renzi tace: il Jobs Act preannuncia modifiche nei contratti di lavoro a termine, che potranno avere durata fino a un massimo di tre anni ed essere stipulati senza causale, per evitare complicazioni legali per le aziende che talvolta le spingono a evitare assunzioni "rischiose".

Per il lavoro partirà presto il portale Garanzia Giovani, con 1,7 miliardi di euro per avviare i giovani fino ai 29 anni nell'universo lavorativo, nonché una riforma importante degli ammortizzatori sociali.

Ma sulla riforma pensioni Renzi non si esprime, le pensioni vengono citate solo per ciò che concerne la spending review, che andrà a recuperare fondi dagli assegni d'oro.

Se le misure per il lavoro sono positive, senza una riforma pensioni Renzi, secondo molti, non innescherà una vera rivoluzione occupazionale, per non parlare della drammatica urgenza di risolvere il problema esodati. Il Governo interverrà o no su questo fronte? 

Riforma pensioni, Renzi e le possibilità di intervento

Per un'ipotetica riforma pensioni di Renzi occorre considerare anzitutto due fattori: volontà politica di intervento e coperture finanziarie.

Va certamente sottolineato che ieri Renzi ha dimostrato di voler apportare davvero dei cambiamenti in tempi brevi e di essere in grado di spendere, di far uscire soldi dalle casse statali e rientrare comunque nei limiti imposti dagli accordi europei. Ma va considerato anche che il premier ha già deciso di spendere molto e pertanto grandi investimenti sul settore previdenza a breve termine potrebbero risultare più difficili.

Ma la volontà politica?

Per le pensioni Renzi ha speso sempre pochissime parole. Alcuni esponenti PD spingono molto su questo tema, su soluzioni innovative come l'ipotesi di flessibilità di Damiano, sulla soluzione del problema esodati, sul pensionamento dei Quota 96 della scuola con relativo svecchiamento del corpo docente italiano, ma il premier ci ha sempre sentito poco su questo fronte, almeno fino ad adesso.

Insomma, Renzi vuole cambiare, ma le pensioni non sembrano un nodo particolarmente al centro delle sue preoccupazioni, per quanto non si possa mai dire, dato che il premier ci sta abituando ad azioni repentine. L'impressione è che per interventi di riforma pensioni, a ogni modo, si dovrà aspettare.

Voi cosa ne pensate? Ha fatto bene Renzi ha rinviare il discorso pensioni per focalizzarsi sugli aumenti in busta paga e le correzioni nel mondo dei contratti lavorativi? Si riuscirà ad aprire grandi porte nel mercato del lavoro senza intervenire sulle pensioni? Fateci sapere la vostra opinione lasciando un commento qui sotto!