Nonostante le numerose polemiche e dibattiti sull'argomento delle Pensioni, non si è ancora riusciti a trovare un probabile accordo per risolvere la questione nel più breve tempo possibile. Una cosa è certa: lo Stato non dispone delle risorse necessarie per attuare nuovi cambiamenti che potrebbero essere positivi nel sistema previdenziale italiano.

Si pensa ad un probabile intervento per ampliare anche nel settore privato la possibilità di andare in pensione secondo le norme antecedenti la riforma Fornero. Infatti, in un primo momento, si era pensato di estendere la possibilità soltanto ai dipendenti del settore pubblico, individuati negli 85 mila esuberi stando al piano di spending rewiew attuato da Carlo Cottarelli.

Come accennato tempo fa dal ministro della Funzione Pubblica, Marianna Media: "stiamo pensando a prepensionamenti per immettere energie nuove nella pubblica amministrazione". Alcuni interventi sarebbero da attuarsi anche per i lavoratori precoci e usuranti, ovvero quella categoria di lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età e nonostante ciò, non sono riusciti tuttora ad ottenere il pensionamento.

Nella categoria, ovviamente sono compresi i lavoratori che lavorano nelle cave, miniere e con turni notturni. Il problema dei lavoratori appartenenti alla suddetta categoria, consiste nel fatto che non possono accedere al prepensionamento a causa dell'introduzione della Legge Fornero.

Pertanto, i sindacati sono costretti a chiedere nuove norme per reintrodurre i regolamenti antecedenti l'attuale Riforma, con lo scopo di scontare di 3 anni l'età anagrafica per poter accedere al trattamento pensionistico.

Le proposte più accessibili rimangono comunque quelle di Damiano e Giovannini, con le quali verrà estesa la probabilità di uscire dal lavoro con una minore riduzione nell'assegno pensionistico.