Sempre più acceso il dibattito in tema di riforma pensioni 2014: le novità più rilevanti concernono le dichiarazioni rilasciate dal Ministro del Lavoro Poletti e dal Presidente della Commissione Lavoro Damiano, con i casi esodati e precoci che paiono finalmente giunti al bivio decisivo. Nel mezzo i Quota 96, letteralmente infuriati col governo Renzi e pronti ad agire con proteste e sit-in per far sentire la propria voce.



Cerchiamo allora di fare il punto in tema di riforma Pensioni 2014, analizzando quanto detto da Poletti e Damiano e traendo le somme sui possibili riflessi in tema di esodati, precoci e Quota 96.



Riforma pensioni 2014, Poletti dice no ai tagli e Damiano spinge per la concessione della pensione anticipata a tutti: esodati e precoci al bivio decisivo



Come già accennato, paiono importanti ed estremamente significative le novità in tema di riforma pensioni 2014, specie per quel che concerne esodati e precoci. Sfruttando un intervento del Ministro della P.A. Marianna Madia, che per smaltire gli esuberi individuati da Cottarelli ha proposto un prepensionamento per la categoria, il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano è tornato a parlare di riforma delle pensioni 2014, ribadendo come l’ipotesi di un prepensionamento non possa essere limitata al solo comparto statale e tornando ad insistere su una necessaria riforma dell’istituto, attualmente eccessivamente penalizzante in termini di importi degli assegni pensionistici.



Allargare la platea di prepensionamenti costituirebbe un’ottima soluzione per esodati, individui rimasti senza lavoro né diritto alla pensione, e precoci, che avviando il percorso lavorativo per l’appunto precocemente non sono riusciti a terminare e a maturare il diritto al pensionamento per via dell’innalzamento dell’età pensionabile frutto della legge Fornero; esodati e precoci tornano dunque a sperare grazie all’intervento di Damiano, anche se la condicio sine qua non è costituita, come accennato, da una riforma della pensione anticipata, la cui rivisitazione costituisce da sempre uno dei tempi più delicati tra quelli che compongono il fronte riforma pensioni 2014.



L’attuale configurazione dell’istituto prevede infatti enormi penalizzazioni pecuniarie per chi vi accede prima di aver compiuto 62 anni, ecco che Damiano torna a spingere per una sua riformulazione, su quali basi? Introducendo maggiore flessibilità e smussando le penalizzazioni stesse. Solo percorrendo questa via, la pensione anticipata potrebbe rappresentare una valida alternativa per lavoratori precoci ed esodati.



Che il vento stia cambiando lo si evince anche dalle dichiarazioni rilasciate da Poletti, che facendo retromarcia rispetto a quanto dichiarato non più tardi di pochi giorni fa ha evidenziato che non ci saranno tagli alle pensioni, o che comunque quelle proposte da Cottarelli sono semplicemente le ipotesi di un tecnico che dovranno poi essere attentamente vagliate dall’esecutivo.

Riforma pensioni 2014: Quota 96 infuriati col governo Renzi



Tra i tanti temi connessi alla riforma pensioni 2014 quello concernente il pensionamento dei Quota 96 della scuola è certamente il più delicato; incassato l’ennesimo no dalla Ragioneria di Stato la categoria si è infatti compattata ed unita come non mai, ed appoggiata dai COBAS ha dato il là ad un ciclo di proteste, manifestazioni, sit-in ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e lo stesso governo Renzi sul tema del proprio pensionamento.



Il caso degli esodati della scuola è infatti in attesa di soluzione ormai da troppo tempo, ecco che il comparto stanco e sfiduciato ha preso in mano le redini del proprio destino; oltre ai sit-in, vanno rammentate la protesta dei volantini, giunta al quarto manifesto, e l’opera di divulgazione compiuta dallo stesso Comitato Civico dei Quota 96, che va scandendo con forza lo slogan da cui tutto è partito: ‘No pensione, No voto!’. La guerra al governo Renzi è aperta.