Il nuovo esecutivo non eredita una situazione semplice dal precedente Governo Letta sul comparto previdenziale, molti i lavoratori, in primis gli esodati, che si aspettano novità e una Riforma Pensioni 2014 degna di questo nome.

Sono molti i cittadini che si chiedono cosa cambierà effettivamente col nuovo Governo Renzi sul fronte previdenziale, l'unica certezza al momento pare che sia una non volontà di stravolgere la Riforma Fornero, seppur aspramente criticata dall'opinione pubblica.

Anche alcuni esponenti politici come Cesare Damiano hanno più volte incalzato il nuovo esecutivo affinché pensi da subito ad una Riforma Pensioni 2014 che preveda modifiche sostanziali alla Legge Fornero.

Cesare Damiano ha ribadito più volte che Renzi non potrà non tenere in considerazione tra gli interventi sociali da attuare quello sugli esodati che attualmente rappresentano, a suo dire, una priorità. Proprio per loro sarebbe già pronto un testo di legge che entro marzo dovrebbe approdare in aula per la relativa discussione. Ricordiamo infatti che Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, ne ha già sollecitato la calendarizzazione. Renzi ha più volte detto di voler risolvere la questione esodati alla radice, marzo potrebbe dunque essere il mese decisivo?

Per quanto concerne il tema dell'uscita flessibile, Damiano ha già rilanciato la proposta del meccanismo della flessibilità in uscita, che consentirebbe ai lavoratori di lasciare il mercato del lavoro in un'età compresa tra i 62 e i 70 anni.

Il meccanismo si baserebbe su un sistema di premi e penalizzazioni leggere, massimo 8% sull'assegno pensionistico finale, a seconda che il lavoratore decida di uscire dal mercato del lavoro a 62 anni piuttosto che oltre i 66 anni d'età, richiesti dall'attuale Riforma Fornero.

Molti i lavoratori che confidano che il nuovo Governo Renzi riprenda in considerazione l'uscita flessibile proposta già in passato da Cesare Damiano oppure che si riconsideri l'idea del prestito pensionistico di Giovannini che consentirebbe di accedere alla pensione anticipata contraendo un prestito con l'Inps.

Prestito che il lavoratore dovrà poi rendere una volta raggiunti i requisiti richiesti dall'attuale Riforma Fornero subendo una decurtazione pari al 15%-20% sulla propria pensione fino a completa estinzione del prestito fruito precedentemente.

Oltre agli esodati che confidano di udire novità in tempi brevi dal nuovo esecutivo, vi sono anche i Quota 96 della scuola e i lavoratori precoci ed usuranti che restano in attesa di sapere quale sarà il loro futuro previdenziale.

Riuscirà il Governo Renzi a produrre celermente una Riforma Pensioni 2014 che sia ricca di novità atte a ridare speranza a tutti i lavoratori rimasti delusi ed amareggiati dal precedente Governo Letta e dalla Legge di Stabilità?