La materia della riforma delle Pensioni per questo 2014 sta divenendo sempre di più una sorta di incubo per i governi che si stanno susseguendo. Non soltanto vi sono le storture contenute all'interno della riforma Fornero (ci riferiamo in particolare alla questione esodati e Quota 96) ma anche gli errori commessi all'interno delle stesse leggi o emendamenti. A farne le spese questa volta sembrerebbero essere coloro che si avvalgono della cosiddetta legge 104, quella che assicura permessi e congedi in vista dell'aiuto di un familiare disabile.

Riforma pensioni 2014: legge 104 e anticipate, il governo Monti

Nel 2011 il governo Monti, attraverso il decreto cosiddetto 'Salva Italia' aveva di fatto cancellato la pensione di anzianità sostituendola con la pensione anticipata.

In poche parole, a contare per i fini previdenziali è soltanto l'anzianità contributiva (pensione di vecchiaia). L'uscita anticipata dal mondo del lavoro è permessa soltanto qualora si abbia un certo numero di anni di contributi.

Riforma pensioni 2014: legge 104 e anticipate, Fornero e Milleproroghe 2012

Con la riforma delle pensioni Fornero, invece, sono state introdotte delle pesanti penalizzazioni per quanto riguarda le pensioni anticipate. Chi decide di uscire dal mondo del lavoro prima di aver compiuto 62 anni andrà incontro a riduzioni.

Nel Milleproroghe 2012, poi, vi erano state altre specificazioni per quanto riguarda la materia delle pensioni anticipate. Si era stabilito che le penalizzazioni non si sarebbero applicate per coloro che avessero raggiunto i requisiti di anzianità contributiva entro il 2017.

Il Milleproroghe 2012 sottolineava però che tali requisiti dovevano derivare in maniera esclusiva da "prestazioni effettive di lavoro".

Ed ecco che entra in scena la legge 104. Fino al dicembre scorso, i giorni di permesso e congedo connessi all'applicazione della 104 non erano considerati giorni di "prestazioni effettive di lavoro".

Insomma, doveva essere cambiato qualcosa e così è stato.

Riforma pensioni 2014: legge 104 e anticipate, l'errore dell'emendamento

Con la Legge di Stabilità 2013-2014 si era cercato di correre ai ripari e così era stato approvato un emendamento che considera "prestazioni effettive di lavoro" i giorni di permesso e congedo connessi alla legge 104, facendoli rientrare nel calcolo in vista dei requisiti per la pensione.

Tutto risolto? Nient'affatto. Ecco l'incredibile errore.

Nell'emendamento si stabilisce che devono essere considerati validi ai fini contributivi per la pensione "i congedi e i permessi concessi ai sensi dell'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104". Ebbene, come hanno fatto notare in molti, i permessi e i congedi non sono stabiliti tramite la famosa legge 104, bensì all'interno dall'art. 42 del decreto legislativo 151/2001.

Riforma pensioni 2014: legge 104 e anticipate, le mosse del governo Renzi

C'è grande attesa all'interno della società civile affinché il governo Renzi prenda in carico l'intera questione delle pensioni. Il cambio di governo e l'instabilità politica del paese ha fatto sì che alcune storture della riforma Fornero non siano state ancora risolte, parliamo degli esodati e dei Quota 96.

Ora si è aggiunta la grana relativa a questo "errore" per quanto riguarda la legge 104.

I timori però riguardano il fatto, che tutti hanno notato, che Renzi nei suoi discorsi inaugurali non abbia fatto alcuna menzione della questione delle pensioni. Insomma, ci si chiede quanto ancora bisognerà attendere affinché la classe politica si assuma la responsabilità di riformare un comparto decisivo come quello delle pensioni.