La riforma delle Pensioni 2014 inizia con il nuovo corso per le pensioni statali, infatti in linea col piano Cottarelli che mette al primo punto della spending review proprio l'esubero per 85.000 statali, la Madia risponde proponendo un piano di pensione anticipata per raggiungere l'obbiettivo prefissato. Un esubero dolce per intenderci. 

Monta la polemica contro la pensione anticipata degli statali

Non si fanno attendere le reazioni alle dichiarazioni del ministro, il provvedimento sarebbe inaccettabile per le migliaia di dipendenti privati che a causa della riforma Fornero si sono trovati senza pensione e senza stipendio.

I primi mal di pancia si sentono soprattutto dalla maggioranza dove sia Cuperlo che Fassina si dichiarano contrari a provvedimenti unilaterali che escludano i privati.

Non sorprende questa reazione visto che da diversi mesi, rappresentanti degli esodati non mancano una sola riunione a via del Nazzareno, ribadendo le ragioni di migliaia di persone che hanno perso qualsiasi prospettiva. Fa ancora più rumore la risposta della ex ministro Elsa Fornero, responsabile del pacchetto di riforme approdato poi nel Salva Italia del governo Monti, che intervistata proprio sull'argomento ha consigliato al ministro Madia di usare maggiore cautela, in quanto non si possono mortificare in questo modo gli ex dipendenti privati.

La Madia ed il suo piano di rinnovamento del pubblico

La riforma pensioni 2014 che parte nel segno delle pensioni anticipate ha come obiettivo un ringiovanimento nelle file dei dipendenti pubblici. Il ministro Madia, in linea con la filosofia del governo guidato da Matteo Renzi, ha in testa un piano che sposa il piano del commissario alla spending review, ma cambia in funzione dell'opportunità politica cioè il rinnovamento generazionale.

In sostanza invece di prevedete un blocco totale del turn over per tre anni come è scritto nel piano Cottarelli, il piano Madia prevede l'assunzione di un giovane ogni 3 pensionamenti.

Tutti i nodi vengono al pettine quando si parla di pensioni, lo squilibrio tra pubblico e privato è sicuramente un problema serio anche sotto il profilo costituzionale per il ministro, invischiato come migliaia di persone negli effetti della riforma Fornero.