Pensioni, vicenda lavoratori esodati, pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento: prosegue senza sosta il dibattito politico e parlamentare sulla riforma pensioni 2014 che dovrà portare a termine il Governo Renzi. Tra le novità la prima audizione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati presieduta da Cesare Damiano.

Riforma pensioni 2014, Pd: 'Governo Renzi rassicuri su pensioni d'invalidità e accompagnamento'

"Il governo - si legge in una interrogazione parlamentare del gruppo del Partito democratico alla Camera, del quale è prima firmataria la deputata Ileana Argentin - rassicuri le persone disabili e le loro famiglie che la normativa sulle pensioni di invalidità e sugli assegni di accompagnamento non sarà modificata"

In particolare, il Pd chiede al Governo Renzi rassicurazione sul fatto "che l'erogazione degli assegni di accompagnamento non sarà legata al reddito e all'ISEE ma - viene sottolineato nell'interrogazione del Pd alla quale domani al question time risponderà il governo - continuerà a dipendere solo e soltanto dall'effettivo diritto della persona disabile.

Chiediamo anche di conoscere- conclude l'interrogazione del Pd - i risultati e i costi dell'attività di verifica dei vari piani approvati".

Riforma pensioni 2014, Damiano: 'Soluzione per esodati è flessibilità'

"Durante la sua prima audizione alla commissione Lavoro della Camera dei Deputati - ha dichiarato il presidente della stessa commissione Cesare Damiano impegnato nella riforma pensioni 2014 - il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti ha dichiarato che sarebbe necessario trovare una soluzione per gli esodati che abbia carattere strutturale. Anche noi - ha aggiunto l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, dal Partito democratico - siamo d'accordo. Sarebbe preferibile avere una soluzione definitiva a questo grave problema sociale, piuttosto che - ha aggiunto Damiano - aggiungere altre salvaguardie che corrono il rischio di creare delle inevitabili esclusioni.

L'unico modo radicale - secondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - è quello di introdurre nel sistema previdenziale un criterio di flessibilità nell'uscita dal lavoro verso la pensione, a partire dall'età' di 62 anni. Il governo e il premier Renzi che hanno dichiarato di voler risolvere il problema - ha concluso Cesare Damiano commentando la prima audizione del ministro Poletti sulla riforma pensioni 2014 in commissione Lavoro alla Camera - debbono individuare rapidamente le risorse necessarie per un provvedimento che approderà in Aula alla Camera dei Deputati già nelle prossime settimane".