L'Inps ha fatto conoscere il numero delle Pensioni liquidate agliesodati nello scorso anno, pensioni che ammontano a poco oltre 83.000pensioni a fronte delle 142.630 preventivate. Il risparmio a questo punto è notevole. Considerato, allora, che ogni qualvolta che c'era da decidere se mandare in pensione i quota 96, da parte della Ragioneria dello Stato veniva obiettata proprio la mancanza delle risorse come pretesto per opporsi al loro pensionamento, ora appare evidente che le motivazioni vengono a cadere. Il forte avanzo nelle casse dell'INPS, può benissimo essere dirottato a favore del personale scolastico interessato al pensionamento.

Non più quindi ora una motivazione di ordine economico, ma semplicemente di scelte politiche.

I dati. Le possibilità

Il comunicato dell'istituto previdenziale ed i numeri in esso contenuti sembrano proprio offrire un assist al governo che ha fatto sempre propri i dinieghi della Ragioneria, con la preoccupazione di salvaguardare i conti dello Stato.

Queste preoccupazioni, oggi vengono meno, non esistono più. La domanda ora da porsi è una sola: c'è la volontà politica o no per mandare in pensione chi il diritto lo ha acquisito ormai da oltre due anni?

Le prospettive

Entro il 15 di aprile il Governo dovrà presentare il documento economico-finanziario all'Europa. I soldi ci sono ed anche cospicui, non potrà, quindi, esimersi dal mettere in bilancio anche quelli occorrenti per i quota 96.

Siamo quindi alle battute finali di una telenovela che ha tenuto con il fiato sospeso una generazione di operatori scolatici. E non solo. Ci sono anche quattromila precari che attendono di essere stabilizzati. Anche per costoro si sta per concretizzare il sogno di una vita. Il posto di lavoro non più precario.