Un altro no, l'ennesimo, per i Quota 96 della scuola in attesa di pensione: oggi la Ragioneria dello Stato ha bocciato l'ultimo tentativo legislativo per porre fine ad un errore della riforma Fornero, dicendo no alla proposta di legge unificata Ghizzoni-Marzana (pdl 249).

Per la Ragioneria non è "idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta". In sostanza, il governo ritiene che non sia possibile certificare eventuali risparmi atti a sostenere la disposizione individuata nel testo di legge unificato.

Testo che, lo ricordiamo, estende la possibilità del pensionamento con i requisiti pre-vigenti la riforma Fornero al personale scolastico che abbia raggiunto tali requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012.

Nella relazione tecnica al provvedimento è individuato un numero massimo di 4 mila beneficiari e si valutano dettagliatamente gli oneri per l'Inps: 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018.

Una nuova bocciatura, quindi, nonostante i tentativi di limitare e quantificare il più possibile le risorse necessarie portati avanti negli scorsi mesi da parte delle firmatarie della legge e dei politici interessati alla questione.

Pensioni Quota 96: le prime reazioni al no di Ghizzoni e Boccia

Pronta la reazione di Manuela Ghizzoni all'ennesimo "no" della RdS: "Fumata nera. E io sono nerissima - afferma la deputata PD in un intervento sul blog ufficiale del Comitato Civico Quota 96 -.

Non mi è mai capitato di vedere una sostanziale coincidenza di opinioni tra i diversi gruppi parlamentari nel voler dare soluzione ad un problema e tuttavia non giungere a detta soluzione".

"Questo cos'è, se non il fallimento della politica?? - rincara la dose la Ghizzoni -. Se l'opinione della RdS e del MEF è più forte dell'indirizzo politico espresso dai gruppi politici, che ci stiamo a fare?".

Sono in molti a condividere la sua posizione, e a chiedere ora un intervento in merito da parte del governo di Matteo Renzi.

"Sugli insegnanti di 'Quota 96' il Ministero dell'Economia sta commettendo un grosso errore - è il commento di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera. È gravissimo non capire che mandare in pensione tutti quegli insegnanti che, per un errore della riforma Fornero sono stati penalizzati nonostante avessero tutti i requisiti, vorrebbe dire spalancare le porte della scuola a 4000 giovani.

Mi auguro che il Mef trovi le risorse per sanare questa mancanza e possa cambiare idea sul tema altrimenti gliela farà cambiare il Parlamento».

Tanta la delusione tra i cosiddetti "esodati del comparto scolastico". Intanto il prossimo appuntamento per la discussione della proposta è fissato per martedì prossimo, 25 marzo