Il tramonto del Governo Letta in combinato alla formazione di un nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi aveva contribuito a creare non poche speranze di cambiamento, con tutta una serie di problematiche che attendono una risoluzione ormai da mesi; tra le questioni più urgenti rientra certamente il caso pensioni Quota 96 Scuola, con dichiarazioni d’intenti e prese di posizione che stentano maledettamente a tramutarsi in fatti concreti.



In occasione del suo discorso di insediamento, Matteo Renzi aveva sottolineato l’importanza della Scuola e assicurato che avrebbe avuto un ruolo centrale all’interno del proprio programma, ma sin qui si deve purtroppo registrare il più totale immobilismo, il tutto nonostante l’esplicito invito rivoltogli dal Presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, che nei giorni scorsi ha sottolineato come la stessa Commissione attenda solo un segnale dal governo per poter dare il via libera al testo della Ghizzoni.





Non solo Renzi ma anche il neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sin qui non ha minimamente toccato la questione Pensioni Quota 96 Scuola, con ciò dimostrando una probabile incertezza circa la strada da dover intraprendere per affrontare la cosa.

Pensioni Quota 96 Scuola: Renzi e Giannini non intervengono, professori minacciano di non votare, Faraone apre ad una modifica della Legge Fornero



L’immobilismo di Renzi e Giannini riguardo il caso del pensionamento dei Quota 96 non ha ovviamente lasciato indifferenti i componenti della categoria, che alla minaccia di non recarsi alle urne in caso di mancati provvedimenti ha recentemente affiancato l’avvio di una protesta veicolata tramite la stampa e diffusione nelle Scuole di una serie di volantini.



Quella dei professori è di certo una generazione stanca e probabilmente demotivata; l’età media del corpo docente italiano è la più alta d’Europa, con gli Over 50 a costituire il 48% tra gli insegnanti impiegati nella scuola elementare, il 61% all’interno di quelli attivi nella scuola secondaria di primo grado e il 62% tra quelli impiegati all’interno delle scuole secondarie di secondo grado.



A tutto ciò bisogna aggiungere la poca lungimiranza dimostrata dalle Istituzioni che spesso paiono incapaci di cogliere il fondamentale ruolo ricoperto dalla Scuola nella società odierna; le stesse recenti dichiarazioni del ministro Giannini in tema di scatti d’anzianità hanno innescato le prime proteste di un comparto che necessiterebbe per converso di un rinnovato inquadramento contrattuale e di un sensibile incremento salariale.



Tornando al caso pensioni Quota 96 Scuola, paiono invece confortanti le dichiarazioni rilasciate dal Responsabile Scuola e Welfare del Pd Davide Faraone, secondo il quale ‘il Partito democratico, che però non decide da solo, ha proposto a maggioranza e Parlamento di agire su due fronti, in uscita e in entrata, intervenendo sulla legge Fornero e finanziando la norma che prevede un organico dell’autonomia’.



Certamente interessanti le dichiarazioni rilasciate da Faraone e pubblicate da OrizzonteScuola.it, ma il tempo delle prese di posizione è finito; i Quota 96 attendono infatti da mesi che alle parole facciano seguito i fatti ed è ora di fornire loro delle risposte concrete.