Il caso costituito dalle pensioni per i lavoratori precoci potrebbe presto conoscere importanti novità: a tenere in particolare banco è il programma stilato da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro, che punta ad estendere l’istituto del prepensionamento alla categoria costituita dai lavoratori precoci per risolvere, dopo il nodo esodati, anche quello costituito dal pensionamento per gli stessi lavoratori precoci.



La ‘missione’di Damiano non è per nulla agevole, dato che il programma di prepensionamento per gli statali proposto dal Ministro Madia si sta scontrando con le resistenze di alcuni esponenti del governo e di certi membri del Tesoro, le cui valutazioni potrebbero però in parte essere sconfessate dai numeri; ad aggravare il quadro, il fatto che la categoria costituita dai lavoratori precoci, e dunque lo stesso caso delle Pensioni per i lavoratori precoci, sia stata sostanzialmente ‘dimenticata’ dalle autorità governative, che in questi mesi non hanno mai toccato l’argomento.





E invece si tratta di una delle vertenze sociali più gravi, con migliaia di lavoratori ad aver avviato molto presto un percorso lavorativo impossibile da chiudere a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile; l’accesso al prepensionamento non è al momento del tutto precluso alla categoria ma le penalizzazioni pecuniarie per chi vi accede sono altissime e rendono sostanzialmente vana una vita fatta di contributi versati all’INPS.



Tanti degli scompensi previdenziali di cui stiamo parlando, con in testa il caso pensioni lavoratori precoci, si sono formati in seguito alla riforma Fornero, ma nonostante ciò in settimana il Ministro del Lavoro Poletti ha ribadito che la stessa riforma Fornero non verrà toccata.

Miopia o precisa volontà politica?

Pensioni lavoratori precoci: prepensionamento statali la chiave



Proprio in queste ore sono arrivate le prime critiche al programma di prepensionamenti per gli statali proposto da Marianna Madia, con il Ministro dell’Istruzione Giannini a sottolineare che ‘un sistema sano non ha bisogno di mandare via gli anziani per far entrare i giovani, sarebbe necessaria un’alternanza costante’ ed alcuni membri del Tesoro ad aver dichiarato che il programma sarebbe troppo oneroso.



In realtà, stando ai primi dati diffusi, il prepensionamento per gli statali consentirebbe la formazione di un importante risparmio a vantaggio dello Stato stesso, dato che in media l’assegno previdenziale è più basso rispetto alla busta paga.



Considerato il contesto, non è allora da escludere che il governo stia tentando di screditare l’ipotesi del prepensionamento per gli statali considerato che dandovi corso sarebbe poi ‘costretto’, per una questione di equità sociale, a prendere quanto meno in considerazione l’ipotesi di un’estensione dell’istituto anche ad altre categorie, precoci in primis, operazione che a quel punto diverrebbe effettivamente onerosa. Al di là di costi, ipotesi e aspetti economici, il caso lavoratori precoci costituisce comunque un’emergenza sociale che non è più possibile ignorare.

Pensioni lavoratori precoci: Poletti dimentica la categoria e Damiano punta al prepensionamento



Ad aggravare il quadro attorno al caso pensioni lavoratori precoci, il fatto che Poletti non abbia mai affrontato direttamente la questione, limitandosi a sottolineare che la riforma Fornero non si tocca e che alcune tipologie di pensioni subiranno dei tagli.



Sin qui lo stesso Poletti non si è espresso sul prepensionamento per gli statali voluto dal Ministro Madia, differentemente da Cesare Damiano, che per risolvere la questione ‘pensioni lavoratori precoci’ punta proprio sul prepensionamento: ‘La staffetta generazionale è figlia della scelta di alzare a 67 anni l’età pensionabile, è proprio da quel brusco innalzamento che deriva l’aumento della disoccupazione giovanile, non dal conservatorismo di sindacati e imprese. Per questo la staffetta servirebbe sia per il settore pubblico sia per quello privato’. Prepensionamento si dunque, per statali e privati, lavoratori precoci in testa.



A questo punto non bisogna far altro che attendere l’evolversi degli eventi, sperando che il lavoro svolto da Damiano in tema di pensioni lavoratori precoci possa dare i suoi frutti.