Il caso Pensioni lavoratori precoci pare ultimamente relegato ai margini da parte del governo, stesso destino che sta in fin dei conti interessando l’intero tema costituito dalla previdenza; il Jobs Act presentato da Renzi prevede infatti numerosi interventi per quel che riguarda il mercato del lavoro e la messa in atto di misure atte ad un suo riordino ma nulla statuisce in tema di pensioni lavoratori precoci, con ciò contribuendo a generare sconforto in una categoria che non essendo stata riconosciuta come a se stante (come ad esempio accaduto con i Quota 96) si sente abbandonata da istituzioni ed organi nazionali.





Uno dei problemi connessi alla linea d’intervento sviluppata dal governo Letta consisteva proprio nel non aver predisposto manovre ad hoc per i lavoratori precoci, considerati in modo congiunto alle altre categorie lavorative bersagliate dalla riforma Fornero; col cambio di governo purtroppo nulla è cambiato da questo punto di vista, con immobilismo e non curanza a regnare sovrani.

Pensioni lavoratori precoci, Jobs Act Renzi e strategia Poletti: nessun intervento in vista, per Poletti la legge Fornero rimane intoccabile



Come già accennato, il Jobs Act di Renzi non ha minimamente toccato il caso pensioni lavoratori precoci, con ciò suggerendo un necessario passo indietro a quanto pianificato dal precedente governo Letta; l’ultima concreta proposta a suffragio della categoria - a suffragio, ma non esclusiva - consisteva infatti nella possibilità di accedere ad una sorta di prepensionamento con prestito INPS che poi gli stessi lavoratori avrebbero reso sotto forma di trattenute sugli assegni pensionistici, ma l’ipotesi, targata Giovannini, è poi caduta nel vuoto dato l’insediamento del governo Renzi.



Dato che Poletti ha già sottolineato che non getterà alle ortiche quanto fatto dal governo Letta in tema di pensioni, è probabile che tale proposta venga riconsiderata (siamo comunque nel campo delle ipotesi); quel che è certo è che la risoluzione del caso pensioni lavoratori precoci, semmai dovesse giungere in tempi brevi, non passerà da una modifica del dispositivo normativo vigente (e dunque da una revisione della legge Fornero) come del resto sottolineato dallo stesso Poletti e riportato da Il Sole 24 Ore: ‘Non c'è nessuna previsione al momento di un intervento sull'età pensionabile e sulla legge Fornero’.



Un’ulteriore speranza era allora stata riposta nella soluzione individuata da Damiano, favorevole ad uno smussamento delle penalizzazioni (salatissime in termini pecuniari) per chi accede anzi tempo all’istituto della pensione anticipata, ma cavalcare tale ipotesi avrebbe significato investire dei fondi che al momento Renzi vuole dirottare altrove. Il fronte pensioni lavoratori precoci resta allora insoluto, il tutto nella pur viva speranza che presto il governo possa affrontare il tema della previdenza con la decisione e risolutezza necessarie.