Nel prossimo mese di maggio del 2014, stando alle intenzioni, ai buoni propositi ed alle promesse del Governo, ben dieci milioni di italiani si ritroveranno con circa 80 euro in più in busta paga. Saranno tutti lavoratori dipendenti del settore privato, nello specifico tutti quelli che prendono mensilmente meno di 1.500 euro.

Molto probabilmente gli 80 euro in più saranno concessi ai lavoratori agendo sulla leva fiscale, ad esempio con un bonus Irpef di cui però non godranno i pensionati Inps. Gli 80 euro al mese valgono complessivamente 10 miliardi di euro che saranno per molti ma non per tutti al fine di evitare interventi a pioggia che possano poi rivelarsi inefficaci al fine di ridare slancio all'economia ed ai consumi.

Pur tuttavia la misura del Governo Renzi non brilla in quanto ad equità visto che oltre ai pensionati tra i grandi esclusi ci sono anche i lavoratori autonomi. I Sindacati, intanto, pur essendo favorevoli agli aumenti in busta paga a favore dei lavoratori chiedono chiarezza su come si sceglierà di aumentare il netto in busta paga, e su quale sia l'orientamento del Governo sulla politica fiscale nel medio termine proprio perchè ci sono categorie di contribuenti come i pensionati che rischiano di rimanere indietro.

Maurizio Petriccioli, Segretario confederale della Cisl, ha non a caso sottolineato come il Governo debba anche pianificare interventi a favore di tutte quelle categorie di contribuenti che pagando le tasse hanno fornito un contributo chiave nella messa in sicurezza dei conti pubblici e nella stabilizzazione delle finanze statali.