La riforma delle Pensioni Fornero non smette di suscitare polemiche. Il governo Renzi ha preso di fatto la decisione di non mettere mano attraverso una riforma strutturale e così, in questo articolo, cercheremo di capire in maniera concreta quale siano i requisiti minimi per l'accesso al trattamento della pensione anticipata, ex di anzianità per l'anno 2014/2015. Cercheremo di comprendere inoltre in cosa consistono le penalizzazioni e quanto peserebbero sul trattamento previdenziale della pensione anticipata, ex di anzianità.

Pensioni anticipate, ex di anzianità 2014/2015: requisiti minimi contributivi

I requisiti minimi contributivi per l'accesso alla pensione anticipata, ex di anzianità 2014/2015 devono essere di 42 anni e 6 mesi di contributi.

La questione è che, qualora si sia usufruito in questo arco di tempo di alcuni elementi differenti rispetto a quelli contenuti all'interno del decreto legge 216/2011, l'importo della pensione di anzianità può essere ridotto e non di poco.

Pensioni anticipate, ex di anzianità 2014/2015: requisiti minimi

Per raggiungere la soglia dei requisiti minimi contributivi di 42 anni e 6 mesi, ecco quali sono gli elementi differenti che possono rientrare nel calcolo della pensione anticipata, ex di anzianità. In poche parole si tratta di periodi di astensione dal lavoro che però possono essere conteggiati:

  1. periodi di maternità
  2. gli obblighi di leva
  3. periodi di malattia
  4. periodi di cassa integrazione
  5. eventuali infortuni
  6. astensione dovuta a donazione di sangue
  7. tutte le forme di congedi per paternità e maternità.

Ricordiamo che i requisiti minimi anagrafici, invece, per il raggiungimento della pensione anticipata, ex di anzianità 2014/2015 è di 62 anni.

In più, bisogna tenere presente che, qualora si siano raggiunti i 62 anni di età, comunque il periodo di contribuzione deve essere di 42 anni e 6 mesi.

Pensioni anticipate, ex di anzianità 2014/2015: eventuali penalizzazioni

Le penalizzazioni sulla pensione anticipata, ex di anzianità 2014/2015 per coloro che nel conteggio dei requisiti minimi di 42 anni e 6 mesi inseriscono forme di astensione dal lavoro differenti da quelle elencate poco più in alto sono del 4% e sono da considerarsi permanenti.

L'unica soluzione prospettata dalla riforma delle pensioni Fornero è quella di proseguire a lavorare fino a quando non si raggiunga effettivamente la quota 42 anni e 6 mesi.

Un altro caso possibile è questo: poniamo caso che un lavoratore abbia meno di 62 anni e abbia raggiunto i requisiti contributivi dei 42 anni e 6 mesi per l'ottenimento della pensione anticipata, ex di anzianità, anche in questo caso, qualora non si raggiunga l'età anagrafica, la penalizzazione sarà del 4%.

In poche parole, per rendere più chiaro e diretto il discorso, per non andare incontro a penalizzazioni è necessario, qualora si aspiri alla pensione completa anticipata (ex di anzianità) è necessario avere almeno 62 anni e almeno 42 anni e 6 mesi di servizio, altrimenti la pensione risulterà decurtata del 4%.