Prende sempre più forma il piano predisposto da Carlo Cottarelli, responsabile della spending review e incaricato dal nuovo Premier Matteo Renzi di reperire fondi per circa 10 miliardi di euro; le ricadute indirette sull'istituto della pensione anticipata 2014 INPS in termini di tagli saranno notevoli, con ciò contribuendo a far si che si possa già delineare quali saranno i futuri scenari per prepensionamento ed opzione contributivo.



Come accennato nel corso di precedenti contributi, Poletti e Renzi erano chiamati a valutare quanto fatto dal governo Letta in tema di pensione anticipata 2014 INPS, prepensionamento e opzione contributivo, decidendo se proseguire sullo stesso solco o se invertire la rotta, con il pensiero evidentemente rivolto in quest’ultimo caso alle proposte di Damiano e ad una revisione della legge Fornero.

I costi che però ne richiederebbero la messa in pratica portano ad uno scenario piuttosto delineato, anche e soprattutto in considerazione dell’attuale volontà del governo, più che mai deciso a togliere risorse alle Pensioni piuttosto che ad investire nella previdenza.

Pensione anticipata 2014 INPS: piano Cottarelli prevede tagli a pensioni di reversibilità e di accompagnamento, no al contributo speciale



Come accennato pocanzi, paiono decisamente importanti le novità in tema di pensione anticipata 2014 INPS che è possibile trarre dal programma di Cottarelli in merito alla spending review; come riportato da Repubblica.it e nonostante il premier Renzi abbia bocciato l’idea di un prelievo speciale sulle pensioni, il monte pensionistico subirà importanti interventi, con la riduzione delle pensioni di reversibilità (che dal 2016 porterà ad un risparmio di 100 milioni), l’intervento sugli assegni di accompagnamento per gli invalidi totali (100 milioni a partire dal 2015), la ristrutturazione delle pensioni di guerra (200 milioni dal 2014) e l’innalzamento dell’età contributiva delle donne per la pensione d’anzianità da 41 a 42 anni, con ciò equiparandola a quella degli uomini.



Fatti due conti, le risorse che servirebbero per riformare l’istituto della pensione anticipata 2014 INPS non ci sono: quali gli scenari quindi per prepensionamento e opzione contributivo?

Pensione anticipata 2014 INPS: opzione contributivo e prepensionamento



I due sostanziosi capitoli connessi alla pensione anticipata 2014 INPS, opzione contributivo e prepensionamento, sono in attesa di intervento ormai da tempo, e seppur non siano state fatte direttamente delle dichiarazioni l’intenzione del governo pare assolutamente definita; lo scorso esecutivo, con l’ex ministro del lavoro Giovannini in testa, si distinse per la formulazione dell’idea di un prepensionamento mascherato, assicurato tramite l’erogazione di un prestito pagato dall’INPS a tutti quei lavoratori che accettino di abbandonare anticipatamente il lavoro.



L’idea, a costo zero considerato che gli stessi lavoratori renderebbero poi il tutto sotto forma di trattenuta diretta sugli assegni pensionistici, potrebbe essere seriamente presa in considerazione, ma al di là di ipotesi e illazioni quel che è altamente probabile è che non si darà corso all’idea di Damiano, che vorrebbe più flessibilità e meno penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata. Perseguire tale ipotesi sarebbe infatti eccessivamente oneroso, con ciò cozzando con le necessità di risparmio dettate dalla spending review e con la volontà politica del governo, al momento intenzionato a non investire sulla previdenza.



Restando sempre in tema di pensione anticipata 2014 INPS, lo stesso esecutivo sembra essersi 'dimenticato' dell’opzione contributivo, con le Commissioni preposte che non hanno ancora deciso in merito al rinvio del termine per presentare la relativa domanda; quelle istituite durante il governo Letta avevano in effetti manifestato tale volontà, ma la caduta dell’esecutivo ha contribuito a far cadere la cosa nel dimenticatoio.



L’opzione contributivo, lo ricordiamo, consente alle lavoratrici donne di abbandonare il lavoro con 57 o 58 anni d’età più di 35 di contributi, garantendo dunque una pensione anticipata a fronte però di importi mensili decisamente inferiori (15-20% in meno) rispetto a quelli assicurati dal metodo retributivo.