Negli ultimi giorni non si parla d'altro che della Spending Review, il piano di revisione capace, a quanto sembra, di far risparmiare allo Stato circa 32 miliardi in tre anni.

I settori in cui andrà ad operare non sono ancora resi disponibili in maniera certa, tranne che per il settore pensionistico, area nella quale il commissario Cottarelli ha previsto numerosi tagli : dalle Pensioni di invalidità, che nel Sud raggiungono valori doppi rispetto a quelle erogate al Nord, a quelle di guerra e di reversibilità, ci sarà terreno fertile per realizzare il risparmio.

La vera svolta, se così la si può definire, la troviamo però nell'intenzione di tassare le pensioni più elevate, e nell'intenzione di utilizzare quelle risorse per promuovere l'occupazione.

In Italia ci sono 18,6 milioni di pensionati

In questo articolo mi soffermerò solamente sui 13,6 milioni di loro, che rappresentano due categorie ben distinte: la prima riguarda i pensionati con trattamento mensile medio minore di mille euro, i quali dati alla mano risultano essere 11,6 milioni, (ovvero il 64%). Per costoro spendiamo il 33% del nostro bilancio previdenziale totale.

La seconda categoria riguarda le pensioni in media sopra i due mila euro, percepite da poco più di due milioni di pensionati, ovvero appena l'11% e per loro spendiamo il 31% della spesa per la previdenza.

Qualcuno potrebbe obiettare che quei due milioni di pensionati se la sono sudata la loro pensione, ma la gente si dimentica facilmente che nel ventennio '60-'80 lo Stato ha elargito regali a tantissime categorie di lavoratori del nostro Paese, dagli sconti sugli anni di studio, o di servizio militare, alle leggine che riducevano gli anni di contribuzione, fino all'applicazione di aliquote sconsiderate ( il sistema retributivo) che non tenevano conto della crescita demografica negativa del nostro Paese.

Conti alla mano, la maggior parte di quei due milioni di pensionati ha versato i contributi per una pensione di minor valore, quindi è probabile che ci troviamo davanti a un vero e proprio "regalo".

Ovviamente i diretti interessati si difendono sostenendo che era la legge di allora a regolare il modello pensionistico in questo modo.

Ma non sempre le leggi sono giuste, non sempre si è seguito l'articolo terzo della Costituzione.

Tassando queste pensioni, ovviamente in maniera giusta e progressiva, si porterebbe in Italia, dopo tanto tempo, un po' di giustizia sociale, e finalmente il passato comincerebbe a pagare i debiti che ha verso il futuro.