Presentato da circa una settimana il Jobs Act, si attende ora la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale del relativo decreto. Le principali modifiche che incideranno sui singoli contratti di lavoro e che saranno introdotte con la riforma del lavoro 2014, sono le seguenti.

In primis, a subìre modifiche rilevanti sarà la disciplina dei contratti di lavoro, in particolar modo i contratti a termine e quelli di apprendistato (professionalizzante).

Contratto di apprendistato

Con la riforma Fornero, legge n. 92/2012, si è cercato di incentivare il ricorso al contratto di apprendistato - rivolto ai giovani dai 15 ai 29 anni di età - che prevedeva la formazione sulla base di un piano formativo scritto; ora, invece, la formazione sarà solo facoltativa e se prevista, sarà retribuita.

Contratto a termine

Attualmente, è possibile stipulare un contratto di lavoro a termine fino a 12 mesi purchè ci sia una causale, fatta eccezione per il 1° rapporto di lavoro tra le parti. Con il Jobs Act, invece, la causale può essere omessa fino a 36 mesi, inoltre il contratto a termine potrà essere prorogato fino ad 8 volte (sempre nei 3 anni).

Nuovi contratti

Sono ad oggi previste 27 tipologie di contratti lavorativi e, nell'obiettivo del Governo Renzi vi è la riduzione di gran parte di queste forme contrattuali: questa è l'aspetto più ostico della riforma che richiederà, inevitabilmente, più tempo.