È stato appena eletto e subito il nuovo premier Matteo Renzi, si è messo all'opera per accordare uno dei tasti più dolorosi del nostro paese: il lavoro. Attesa per marzo infatti, la presentazione in parlamento del nuovo Piano Lavoro che, si articolerà nei seguenti punti: nuovi contratti, sussidi per disoccupati e modifiche per quanto riguarda le norme sui contratti del lavoro. Ma andiamo con ordine.

Una delle novità più eclatanti e probabilmente molto apprezzate del Piano Lavoro renziano, è di certo l'assegno universale per i disoccupati che, renderebbe il nostro paese molto più "europeo", al pari della Francia e di altri, dove tale indennità con "clausole" simili alle seguenti è già presente da tempo: una volta riconosciuto l'assegno di disoccupazione scatterebbe anche l'obbligo per il soggetto in questione di frequentare un corso di formazione professionale, e il vincolo di non poter rifiutare più di una proposta di lavoro, pena la perdita della sovvenzione.

Per quanto riguarda invece i provvedimenti presi nell'ambito dei "contratti di lavoro", il primo punto sarebbe quello di diminuire il numero di tipologie dei Contratti di lavoro nazionali, attualmente 40. Ulteriore "rumor" su tale parte del Piano Lavoro di Renzi, sarebbe il probabile inserimento di un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutela crescente: tale contratto sarebbe privo della tutela dell'articolo 18 per i primi due/tre anni di lavoro. Non è ancora chiaro però il funzionamento di tale contratto e come questi si dovrebbe inserire all'interno del panorama lavorativo italiano.