Mercoledì 19 marzo è previsto un nuovo sciopero dei mezzi pubblici. Venerdì scorso c'è stata l'agitazione dell'Orsa e di altre sigle sindacali minori, ora a muoversi sono invece FILT, FIT, UILT, UGL e FAISA che hanno indetto uno sciopero di 24 ore in tutta Italia, con modalità diverse nelle varie città. I motivi dello sciopero? Sempre i medesimi: il riassetto del settore, ma soprattutto il sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro nazionale. Un nodo che, a quanto pare, non riesce proprio a sciogliersi.

Insomma, nessuna tregua per chi si deve muovere con i mezzi, soprattutto per raggiungere il posto di lavoro.

Un danno per milioni di cittadini, che non solo non hanno alcuna voce in capitolo, ma che nel corso dell'anno vengono "ripagati" con un servizio pessimo e degli aumenti spropositati. Per farvi idea del malcontento vi consigliamo di visitare il profilo Twitter @TrenordVictims.

Ma non è finita qui, perché giovedì 20 marzo sarà invece la volta dello sciopero dei taxisti milanesi. Un'agitazione la loro prevista già un mese fa, ma poi sospesa per non creare scompiglio proprio nella settimana della moda (che, diciamolo, frutta qualche soldino in più anche a loro). Il "motivo del contendere", nel loro caso, non è solo il solito gruppo di abusivi, ma Uber ovvero il servizio di autisti privati (raggiungibili tramite App) che pare sia più conveniente.

Uber ha appena esordito nel capoluogo lombardo e i taxisti temono ripercussioni, come quelle che hanno avuto i loro colleghi nel resto d'Europa. Per la serie: libera concorrenza, questa sconosciuta. Anche qui altra agitazione contro il cittadino, che pare non sia nemmeno libero di scegliere risparmiare qualche euro, nemmeno ora che la crisi gli ha svuotato le tasche.