Negli aeroporti e nel settore aereo oramai in Italia c'è il caos. Questo perché, tra l'altro, negli aeroporti cavalcando una crisi che non esiste sta aumentando la precarietà e sta crescendo anche il ricorso alla mobilità ed alla cassa integrazione guadagni straordinaria.

Questo è quanto denuncia, tra l'altro, la Cub - Confederazione Unitaria di Base nel confermare lo sciopero di quattro ore del 21 febbraio del 2014 per i lavoratori dei settori aereo, aeroportuale ed indotto. La Cub, a fronte della situazione descritta, lamenta anche l'annullamento delle tutele per la categorie, la diminuzione del numero degli occupati, il peggioramento delle condizioni di lavoro ed una continua frammentazione delle aziende.

Detto questo, persiste poi un'emergenza salariale che dura da oltre due anni visto che il rinnovo del Ccnl, scaduto, è fermo a fronte di una ricetta, prendendo a scusa la crisi economica, che è sempre la stessa e che è rappresentata dal taglio delle retribuzioni, dal ricorso agli ammortizzatori sociali e dalla riduzione dei diritti e delle garanzie per i lavoratori del comparto.

Ecco perché, a sostegno dello sciopero, secondo la Confederazione Unitaria di Base occorre dare una risposta generale a quella che è una vera e propria aggressione a carico della categoria. In merito la Cub si chiede tra l'altro che fine abbiano fatto le promesse del Ministero dei Trasporti, e perché non si applicano clausole di salvaguardia sociale quando le attività passano da un'azienda all'altra.