Vive in parlamento le discussioni sul tema riforma Pensioni, molti gli argomenti su cui si discute, tra questi sicuramente vi sono gli effetti delle nuove norme della riforma Fornero che hanno inciso su pensione di vecchiaia e di anzianità.

Cosa è cambiato? Qualcuno potrà comunque accedere alla pensione anticipata nonostante le ultime modifiche? Dal 1 di gennaio 2014 sono infatti entrati in vigore i nuovi requisiti inerenti l'età pensionabile, che spostano sempre più in avanti l'età a cui i lavoratori potranno accedere alla pensione.

Ecco in dettaglio cosa serve nel 2014 per poter accedere alla pensione di vecchiaia:

· 66 anni e 3 mesi per lavoratori dipendenti e autonomi e per lavoratrici del settore pubblico

· 64 anni e 9 mesi per lavoratrici autonome

· 63 anni e 9 mesi per lavoratrici del settore privato

Per quanto riguarda invece la pensione anticipata, i requisiti per poter accedervi dal 1 gennaio 2014 sono i seguenti:

Gli uomini potranno andare in pensione con 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva, le donne invece potranno accedere all'agognata pensione con 41 anni e 6 mesi.

Si andrà comunque incontro a decurtazioni qualora si facesse richiesta con meno contributi.

Sul tema della riforma pensioni interviene anche Nicola Nicolisi, segretario nazionale della Cgil, che dice se il governo non si deciderà entro breve a cambiare rotta in campo previdenziale, condannerà le generazioni alla precarietà e l'intera struttura sociale del paese sarà soggetta a una sofferenza sempre maggiore. I problemi principali dell'attuale riforma Fornero sono infatti l'aver aumentato troppo l'età della pensione, bloccando così il naturale turn over del mercato del lavoro, già in profonda crisi.

Sono comunque ancora in molti a confidare che nella riforma pensioni vengano tenute in considerazione alcune soluzioni, che al di là delle decurtazioni, permetteranno quanto meno al lavoratori di scegliere se accedere o meno alla pensione anticipata.

Se passasse, ad esempio, l'idea del pensionamento flessibile, pensiamo alla proposta di Giovannini col prestito pensionistico o alla proposta di Damiano sull'uscita flessibile dai 62 anni in poi, almeno alcuni lavoratori, come precoci ed usuranti e gli esodati potrebbero trovare una via d'uscita alla riforma Fornero, che ha cambiato l'accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione di anzianità.

Si confida dunque che i dibattiti sulla riforma pensioni 2014 possano portare entro breve a delle modifiche volte a tutelare gli interessi di molti lavoratori, che da troppo tempo attendono di poter andare in pensione dopo una vita di sacrifici.