Prosegue in modo più che mai rovente il dibattito sulla riforma delle pensioni per lavoratori precoci, esodati e usuranti. Nella giornata di ieri il presidente della Camera Laura Boldrini ha annunciato che entro marzo verrà presentato un disegno di legge per gli esodati, una proposta che ‘sia in grado di correggere le iniquità della riforma Fornero - ha dichiarato la stessa Boldrini - e che consenta l’uscita dal lavoro a chi ha maturato i requisiti pre vigenti’.



Molto dipenderà tuttavia anche dalla collaborazione prestata dall’INPS, alla quale la Boldrini ha chiesto di fornire una relazione trimestrale sullo stato di liquidazione delle Pensioni per i lavoratori esodati salvaguardati dal governo.





I numeri diffusi dall’Agenzia stampa Adnkronos in merito al rapporto pubblicato dall’INPS sulle operazioni di salvaguardia dei lavoratori esodati parlano del resto chiaro e certificano uno stato di assoluta emergenza: in media, un solo esodato su 5 ha effettivamente ottenuto la liquidazione della pensione, circa 33.147 a fronte di oltre 160 mila unità complessivamente salvaguardate dall’esecutivo.

Riforma pensioni precoci, esodati e usuranti: entro marzo una legge specifica, necessaria una riforma dell’INPS

Come accennato, il presidente Boldrini ha annunciato la presentazione di un disegno di legge pro esodati entro il mese di marzo, chiedendo tuttavia la collaborazione dell’INPS; affinchè l’istituto possa però offrire il proprio contributo è indispensabile un risanamento economico e l’affidamento  dello stesso ad una figura competente e al di sopra delle parti. Il dimissionario Mastrapasqua ha lasciato un buco di oltre 5 miliardi di euro, e sarà dunque necessario un intervento drastico per ripristinare un certo equilibrio e riformare la governance dell’INPS, che attualmente giunge a destinare troppo potere nella mani di una sola persona.

Riforma pensioni precoci, esodati e usuranti: un rimpasto di governo potrebbe essere la chiave

Una delle storture più evidenti all’interno del nucleo di interventi predisposto dal governo per risolvere la situazione di esodati, precoci e usuranti è consistita nella mancata identificazione di queste categorie, all’opposto di quanto avvenuto ad esempio sin da subito con i Quota 96.



Una simile mancanza ha generato un approccio spesso improntato alla predisposizione di strumenti da doversi adottare su base volontaristica (si pensi all’idea del prestito d’onore o a quello pensionistico) piuttosto che finalizzato a modificare le norme vigenti, ovvero sia quelle introdotte dalla legge Fornero.



La riforma delle pensioni per precoci, esodati e usuranti potrebbe allora passare da un rimpasto di governo, con Renzi - che ha più volte sottolineato la volontà di modificare la stessa legge Forerno - leader ed Epifani ministro del lavoro.



In tema di usuranti, i sindacati premono ormai da mesi affinchè vengano predisposti requisiti meno rigidi per l’uscita dal lavoro, mentre sul fronte precoci le stesse associazioni sindacali chiedono una modifica della normativa che regolamenta le penalizzazioni attualmente previste per l’accesso alla pensione anticipata. Staremo a vedere se i prossimi mesi saranno quelle decisivi perché una riforma delle pensioni per precoci, esodati e usuranti vada finalmente in porto.