È entrata in vigore la nuovaLegge di Stabilità, sono stati approvati i nuovi provvedimenti in materiapensionistica, sono stati affrontati interessanti dibattiti sull'argomentoPensioni che hanno causato tante polemiche e disaccordi tra i vari partiti, manon è stato ancora preso in considerazione il problema più urgente: rendere piùsostenibile il sistema previdenziale italiano.

Con l'attuale sistema, infatti, igiovani lavoratori nati dal 1980 in poi, saranno più penalizzati e secondo le ultimestime percepiranno un assegno pari al 50 % dell'ultimo salario.

È davvero ungrosso problema da risolvere visto che sono loro che versano circa 10 miliardiallo Stato. Da considerare il fatto che negli ultimi 40 anni la speranza divita media è cresciuta di almeno dieci anni, mentre diminuiscono sempre di piùle nascite. Di conseguenza, il 45 % del salario percepito da coloro chelavorano, viene utilizzato per finanziare gli assegni ai già pensionati chedurante la loro attività lavorativa, ovvero circa 20-30 anni fa, versavano soloil 30 %.

Poi, si ripercuote ancora ilproblema dell'imposta troppo alta che non vieni più corrisposta dai datori dilavoro, e allora si creano i famosi contratti dei collaboratori a progetto consalari e contributi previdenziali più bassi.Secondo i dati recentementeregistrati, solo il 18 % dei lavoratori che hanno versato meno di 35 anni dicontributi, risulta iscritto ad una forma di previdenza complementare.

Mentre irimanenti, non ci pensano o non hanno le disponibilità finanziare necessarie. Comeafferma un indagine della Covip e Censis, infatti le maggiori preoccupazionidei giovani, sono di perdere il lavoro e rimanere a sua volta senzacontribuzione.