Riforma Pensioni: ecco le ultime prospettive sulla flessibilità rilanciata da Damiano, la possibile evoluzione del prestito pensionistico e il reddito minimo garantito.

Il Governo Renzi potrebbe riservare molte novità in campo previdenziale ovviamente molto dipenderà da chi farà parte della squadra di Governo e da chi prenderà il posto di Giovannini, per ricoprire il posto di ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il toto nomi è ormai partito da giorni e tra i nomi più papabili vi sarebbero Tito Boeri, un economista, Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil e del Pd, Marianna Madia che ha già preso parte alla stesura del Job act, Mauto Minetti, Pier Carlo Padoan, presidente Istat, il Senatore Piero Ichino.

Le ultime novità in tema di riforma pensioni vedrebbero anche Damiano acquistare posizione rispetto ad una potenziale candidatura nel Governo Renzi, se così fosse potrebbe davvero tornare in auge la proposta sulla flessibilità in uscita, congelata tempo fa per assenza di copertura finanziaria.

L'ipotesi della flessibilità di Damiano è quella di permettere ai lavoratori di congedarsi anticipatamente dal mercato del lavoro a fronte di una riduzione dell'assegno pensionistico mensile. Lo schema sulla flessibilità permetterebbe dunque di andare in pensione tra i 62 e i 70 anni avendo maturato 35 anni di contributi, con una tabella incentivi e disincentivi. Lo schema messo a punto da Damiano sulla flessibilità prevedeva una decurtazione massima dell'8% per chi si fosse ritirato con 62 anni di età, del 6% per chi si fosse ritirato a 63 anni, del 4% a 64 anni del 2% a 65 anni.

A 66 anni raggiunti i requisiti dell'attuale riforma Fornero nessun beneficio né penalizzazione. Gli incentivi scatterebbero dai 67 ai 70 anni, dal 2% per chi uscisse con 67 anni fino all'8% in più per chi uscisse a 70 anni d'età.

Per quanto concerne il prestito pensionistico i dubbi di una sua realizzazione restano molti, anche se il prestito previdenziale avrebbe permesso l'uscita anticipata anche a quei lavoratori privi di ammortizzatori sociali o disoccupati.

Il sostituto di Giovannini potrebbe tenere ancora in considerazione la pensione anticipata col prestito Inps oppure questa ipotesi verrà completamente accantonata?

Tra le novità della riforma Pensioni potrebbe esserci anche il reddito minimo garantito, la proposta è stata avanzata da Tito Boeri che ritiene fondamentale un supporto economico pari a 400-500 euro da destinare con buona probabilità prima agli esodati, al fine di risolvere la questione della vasta platea di lavoratori rimasti senza pensione e senza stipendio.

Per quanto concerne i temi della flessibilità proposta da Damiano, il prestito pensionistico e il reddito minimo garantito si aspettano notizie più certe al fine di comprendere quali saranno le novità nel sistema previdenziale per il 2014.