Pensioni: la riforma del governo Letta si fa attendere, ma c'è fermento su alcune importanti questioni in ambito previdenziale.

Se da una parte si sta finalmente muovendo qualcosa sul fronte Quota 96 della scuola, un'altra categoria di vittime della Fornero, gli esodati, protestano invece per la poca attenzione nei loro confronti e oggi stesso, 6 febbraio, sono in piazza a Roma. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.

Pensioni Quota 96 della scuola: il rinvio della Commissione Bilancio

Quella di ieri era attesa dai Quota 96 come la giornata della verità: la Commissione Bilancio era infatti chiamata ad esprimersi sul nuovo testo di legge unificato C.

249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana, approvato la settimana scorsa dalla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.

In realtà, la Commissione ha effettuato solo un primo esame del testo, procedendo poi al rinvio alla prossima settimana. La richiesta di rinvio è stata avanzata dal Governo.

Nonostante questo (ennesimo) stop, Manuela Ghizzoni, deputata PD da tempo interessata al tema, si dice comunque ottimista: "C'è un'intesa trasversale (assai rara, dati i tempi) tra i gruppi per dare soluzione a questa vicenda" afferma in un intervento rivolto al Comitato Civico Quota 96.

La proposta Ghizzoni-Marzana estende la possibilità del pensionamento con i requisiti pre-vigenti la riforma Fornero al personale della scuola che abbia raggiunto tali requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012.

La possibilità è limitata a 4 mila soggetti, per evitare nuovi stop legati alla carenza di risorse.

Riforma pensioni: gli esodati in piazza

Oggi gli esodati ancora senza copertura stanno mettendo in atto una grande protesta a Roma, in piazza Montecitorio. Nel corso della giornata una delegazione sarà ricevuta dalla presidente della Camera Laura Boldrini.

Previsto anche un incontro, fuori dai palazzi, con l'ex viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, e con il deputato leghista Massimiliano Fedriga.

Ma cosa chiedono gli esodati? Le richieste vanno da un conteggio più puntuale dei lavoratori ancora "nel limbo", all'estensione della salvaguardia per tutti coloro che hanno lasciato il posto di lavoro, firmando accordi individuali e/o collettivi, entro il 31 dicembre 2011.

Ricordiamo che gli esodati finora tratti in salvo con decreti di salvaguardia (sono stati cinque, in totale) sono circa 153 mila. E Giuliano Colaci, coordinatore della Rete dei Comitati degli Esodati, sottolinea come ad oggi "la tutela scatti solo per chi, cessato il lavoro entro il 31 dicembre 2011, sarà titolare di una pensione con decorrenza entro il 6 gennaio 2015. Dopo quella data scatta la tagliola. Noi invece chiediamo che la salvaguardia secondo le norme ante Fornero si applichi a tutti coloro che hanno firmato accordi entro fine 2011 indipendentemente dalla data della maturazione del diritto alla pensione".