Continua incessantemente il dibattito sul caso Riforma pensioni 2014: i fronti precoci, esodati e usuranti attendevano da mesi uno scossone che potesse spazzare via l’immobilismo degli ultimi tempi,  e il nuovo governo guidato da Renzi potrebbe finalmente costituire il giusto innesco.



Non solo per via della nuova leadership ai vertici ma anche per il ricambio del corpo dei ministri, con Giovannini, attuale ministro del lavoro, che quasi sicuramente darà spazio ad uno tra Epifani o Tito Boeri; al di là del fatto che strutturalmente la formazione di un nuovo governo reca sempre con se in dote un ricambio dei ministri, l’addio di Giovannini era nell’aria da tempo, con il nome di Epifani ad essere riecheggiato più di una volta in via XX settembre.

Il caso Riforma Pensioni 2014 potrà risolversi grazie al nuovo ministro o di per se il cambio di leadership non sarà fautore di importanti cambiamenti? Quali le novità in vista per precoci, esodati e usuranti? Cerchiamo di scoprirlo.

Riforma pensioni 2014: precoci, esodati e usuranti, avanzata l’ipotesi del reddito minimo garantito - Nuovo governo potrebbe essere la chiave

Precoci, esodati e usuranti attendono da mesi la risoluzione del proprio caso con annessa riforma delle pensioni, ma al momento l’immobilismo regna sovrano; l’unica sostanziale novità è rappresentata dalle ultime dichiarazioni del presidente della Camera Boldrini che ha assicurato una legge pro esodati entro il mese di marzo. Il nuovo governo potrebbe tuttavia incidere su ogni precedente scenario, non è dunque detto che un disegno di legge pro esodati sia effettivamente contenuto nell’agenda del nuovo esecutivo.



Lavoratori precoci e usuranti si aggrappano alle rivendicazioni dei sindacati, a dire il vero un po’ assenti nell’ultimo periodo, chiedendo a gran voce il riconoscimento della propria situazione come quella di una categoria a se stante e la predisposizione di specifici strumenti atti a risolverla.



Per affrontare il caso Riforma pensioni 2014, il precedente governo ha invece tentato di creare strumenti dalla portata generale che potessero essere adottati su base volontaristica da parte dei lavoratori stessi (pensiamo alle ipotesi del prestito INPS o del prestito d’onore), il tutto per incrementare la flessibilità in uscita e limare la staticità del mercato del lavoro.



Con i nuovi ministri si diceva, la situazione potrebbe però cambiare, con precoci, esodati ed usuranti che potrebbero avere a che fare con nuovi strumenti di risoluzione del caso Riforma pensioni 2014; se uno tra Epifani e Boeri diventerà ministro del lavoro, la linea d'intervento sarà quella di modificare il dispositivo normativo vigente, in particolare la riforma Fornero, senza limitarsi alla sola messa a punto di strumenti da adottarsi volontariamente.



Se Epifani vorrebbe abbassare l’età pensionabile per le donne ed incidere sulla flessibilità sfoltendo il più possibile la stessa riforma Fornero, Tito Boeri potrebbe gettare sul tavolo l’ipotesi già avanzata qualche tempo fa e relativa al riconoscimento di un reddito minimo garantito: l’idea sarebbe quella di erogare un cifra minima, 400-500 euro al mese, come integrazione al reddito già percepito, il tutto per cercare di far si che i pensionati non vivano sulla soglia di povertà.



La stessa UE non più tardi di un mese fa ha richiamato l’Italia invitandola a rivedere le pensioni minime, troppo basse per consentire una vita dignitosa. Il caso Riforma pensioni 2014 per precoci, esodati e usuranti si risolverà dunque con l’avvento di un nuovo esecutivo? Solo il tempo potrà dirlo.