Riforma Pensioni: negli scorsi giorni si è parlato molto di come la scelta del prossimo Ministro del Lavoro e delle politiche sociali potrà determinare le mosse del governo Renzi in ambito previdenziale.

I possibili nomi che circolano per ricoprire tale ruolo vanno dall'economista Tito Boeri a Lorenzo Bini Smaghi, passando per il presidente dell'Istat Carlo Padoan e per Pietro Ichino, giuslavorista e senatore di Scelta Civica.

Ma nelle ultime ore un nuovo nome è rimbalzato come papabile su molteplici fonti giornalistiche: quello di Cesare Damiano, attuale presidente della Commissione Lavoro alla Camera, che ha già ricoperto il ruolo di ministro del Lavoro in passato.

Semplici voci o c'è qualcosa di vero? Lo sapremo a breve. Di certo, la sua investitura sarebbe una mossa clamorosa, viste proprio le sue posizioni sui temi pensionistici, e inaspettata dato il suo comportamento nei confronti di Renzi in quest'ultimo periodo.

Pensioni e lavoro, Damiano e Renzi sembrano lontani

Pur facendo parte dello stesso partito, Cesare Damiano e Matteo Renzi hanno visioni differenti su diversi punti. Una distanza sottolineata dal presidente della Commissione Lavoro in numerosi interventi degli scorsi giorni sul proprio sito ufficiale. Prima di tutto, Damiano ha presentato un documento sulle priorità del paese che descrive come proveniente dalla "minoranza PD" alla quale si ascrive: in esso vengono elencati alcuni interventi di modifica al Jobs Act di Renzi.

Tale "decalogo al Jobs Act" è già stato sottoscritto da molti esponenti del partito, e presenta posizioni che si discostano dal vertice.

Aspra la critica generale alle mosse preannunciate dal premier: "E' illusorio, secondo me - scrive Damiano - pensare che si possa creare nuova occupazione, specie giovanile, cambiando nuovamente le regole del mercato del lavoro.

Per creare nuova occupazione, è invece necessaria una spinta allo sviluppo con una nuova politica industriale". In ogni caso, precisa, "le tempistiche spettano al nuovo premier e al nuovo governo". Un governo dal quale, almeno attualmente, Damiano si ritiene escluso.

Sul suo blog, Damiano "sfida" il nuovo premier Renzi anche sui temi partite Iva e cuneo fiscale: "Il programma di Governo di Renzi - leggiamo - dovrà avere, tra i suoi punti-cardine, la diminuzione del cuneo fiscale.

Su questo argomento c'è una forte aspettativa tra le imprese e tra i lavoratori".

Riforma pensioni 2014: la proposta di Damiano

In ogni caso, vediamo nel dettaglio la proposta di riforma delle pensioni firmata Cesare Damiano. L'idea base, lo ricordiamo, è quella della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, e prevederebbe la possibilità per il lavoratore di scegliere la pensione anticipata in cambio di una penalizzazione economica sull'importo dell'assegno, o di posticipare il ritiro dall'attività, usufruendo di un incentivo.

La libertà di scelta sarebbe fissata tra i 62 e i 70 anni, con variazioni sull'assegno da -8% (per chi lascia il lavoro a 62 anni) a +8% (per chi decide di continuare a lavorare fino ai 70).

Sarà Damiano il nuovo ministro del lavoro? La cosa sembra improbabile, in ogni caso Renzi ha annunciato che presenterà la sua squadra sabato, per poi chiedere la fiducia lunedì.