In Parlamento continua la discussione sulla Riforma Pensioni 2014, le ultime novità sono molte specie per quanto concerne la questione esodati e la pensione di anzianità.

La Riforma Fornero secondo Alberto Brambilla, ex sottosegretario al welfare dal 2001 al 2005, ha commesso quantomeno due errori grossolani, il primo ha generato molti più esodati, basti pensare all'errore sui quota 96 della scuola. "Svista" enorme che ha bloccato moltissimi lavoratori prossimi alla pensione, in quanto non ha considerato correttamente le peculiarità del calendario scolastico nelle nuove norme vigenti per accedere alla pensione.

Questo empasse potrebbe essere a breve risolto dalla Commissione Bilancio qualora venisse approvato il testo Ghizzoni-Marzana che consentirebbe ai Quota 96 della scuola che hanno maturato i requisiti entro 2011/2012 di accedere alla pensione con i requisiti pre-Fornero.

Il secondo errore è stato quello di aver indicizzato l'anzianità contributiva alla speranza di vita, "un errore che nessun Paese ha fatto" dice Brambilla intervistato dal Sussidiario.net. L'esperto di previdenza prosegue dicendo che con buona probabilità la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla cancellazione della pensione di anzianità, in quanto, a suo dire, è inammissibile che un lavoratore possa accedere alla pensione con 66 anni e tre mesi avendo maturato 20 anni di contributi, mentre un altro lavoratore pur avendo lavorato 41 anni, pensiamo ai lavoratori precoci, non possa accedervi perché anagraficamente non raggiunge i 67 anni.

Oppure qualora decidesse di andare in pensione anticipata possa farlo solo a patto di accettare delle penalizzazioni sul proprio assegno pensionistico.

Per quanto concerne la Riforma pensioni 2014 il problema esodati è notevole e merita risoluzione in quanto sono ancora molti i lavoratori a cui è stato formalmente concesso di andare in pensione prima del raggiungimento dei 66 anni, ma poi con l'entrata in vigore della riforma Fornero l'età pensionabile è stata spostata sempre più avanti e il numero degli esodati é aumentato inesorabilmente, creando liste di lavoratori che cercano di essere salvaguardati per raggiungere l'agognata pensione.

La pensione di anzianità è stata praticamente cancellata, prosegue Brambilla, è questo è un errore imperdonabile e la Corte Costituzionale dovrà correggere questo aspetto, l'errore sta nell'aver indicizzato l'anzianità contributiva alla speranza di vita, al più si doveva indicizzare l'età di pensionamento alla speranza di vita, ma questo non è stato fatto, e chi ha lavorato 41 anni dovrà poi raggiungerne 42, poi 43, poi 44, è inammissibile.

Si confida che in Parlamento proseguano i dibattiti circa la Riforma Pensioni 2014 e si giunga a delle modifiche significative entro tempi brevi, che possano tutelare molte categorie di lavoratori tra cui appunto gli esodati e che si torni a parlare di pensione di anzianità nel modo corretto.