Dopo le delusioni per i continui rinvii, il personale docente ed ATA della scuola, si attende una decisione che veramente ponga fine al loro "stato comatoso", già giovedì 13 febbraio con la riconvocazione della Commissione Bilancio. La lunga attesa di questi due anni, li ha stremati. E' sembrato questo periodo, un tempo infinito, trascorso in agonia in attesa che qualche farmaco miracoloso potesse riportarli in vita.

L'attesa, le delusioni

Difatti a nulla sono valsi i ricorsi presso i diversi gradi di giudizio. Ricordiamo che anche la Corte Costituzionale a dicembre, se n' è lavata le mani.

Eppure i quota 96 speravano tanto che si dichiarasse illegittima la legge Fornero nella parte di competenza della scuola, considerato l'errore madornale commesso dal Governo Monti. E poi come non ricordare l'ostracismo della Ragioneria dello Stato, fino ad oggi attuato. Prima ponendo ostacoli con numeri inventati e con oneri assai pesanti per le magre casse dello Stato; poi a numeri certi, (circa 4000 il personale interessato) con la richiesta continua di chiarimenti. Come non ricordare le tante vane promesse fatte in campagna elettorale da tutti i partiti politici. Ma si sa, le promesse dei politici il più delle volte sono come quelle dei marinai. Almeno così si dice.

La terapia

Il farmaco che può salvarli, ormai lo hanno capito tutti, è solo la volontà politica.

Adesso basta. Adesso c'è bisogno che intervenga la politica, quella con la "P" maiuscola, che dimostri la validità delle intenzioni, quella del "fare". La Politica di chi vuole effettivamente cambiare questo Paese. Con l'agire e non solo a parole. L'ingiustizia subita dal personale scolastico deve essere sanata. Il governo Letta, o chi per esso, non può e non deve più tollerare simili incresciose situazioni. Bisogna veramente cambiare verso. E' questa la "medicina miracolosa" che i quota 96 si attendono, giovedì 13 febbraio.