Quello che da più parti era stato descritto come il giorno della svolta si è invece rivelato un'altra occasione persa per mettere riparo ad una situazione che va avanti ormai da troppo tempo. Si parla, e lo si fa ormai da quasi due anni, dei cosiddetti Quota 96, i lavoratori del comparto Scuola che sono in attesa di capire se e quando potranno riuscire a vedere riconosciuto un diritto maturato nel corso di anni, ovvero quello di andare in pensione. Quella del 5 febbraio era la giornata in cui era prevista la prima discussione della Commissione Bilancio del testo redatto dal duo Ghizzoni (PD) - Marzana (M5S), con il quale si sperava di riuscire a risolvere definitivamente la questione.

Non è stato così perché la Commissione, come largamente anticipato dalle parti in causa, ha deciso di rinviare la discussione.

Quota 96: i prossimi saranno nuovi giorni di passione 

Come ha fatto sapere la deputata Ghizzoni tramite il proprio sito, le motivazioni per non disperare alla notizia del nuovo rinvio ci sono: tutte le obiezioni che erano state palesate negli scorsi mesi sono state richiamate nella nuova relazione e i prossimi giorni continuerà il lavoro per far sì che il parere del Governo e della Ragioneria di Stato sia finalmente favorevole. Come già specificato dall'onorevole Ghizzoni, i soldi per le Pensioni dei Quota 96 ci sono e arriverebbero dal fondo esodati.

Pensioni Quota 96, Ghizzoni rassicura: 'C'è intesa trasversale'

A far ben sperare ci sono anche le considerazioni finali del presidente della Commissione Bilancio Boccia: l'intesa raggiunta sul tema dei Quota 96 tra i diversi gruppi parlamentari è trasversale e tutti hanno ferma volontà di trovare una soluzione alla questione. Sarà propria questa uniformità di pareri che dovrà convincere il Governo a procedere verso la retta via: quella che porta al rispetto di un sacrosanto diritto conquistato con il lavoro.