Spesso viene detto prepensionamento o pensione anticipata, ma l'incentivo all'esodo non è proprio la stessa cosa: viene si erogato dall'Inps ogni mese ma non è come l'assegno previdenziale in quanto ha sostanziali differenze, dalla non reversibilità alle detrazioni Irpef, fin'anche all'esclusione del diritto di assegno familiare per chi accetta appunto l'incentivo all'esodo.

Vediamo allora una guida in sei punti sull'incentivo all'esodo, le cui norme attuali sono ovviamente derivanti dalla Riforma Fornero.

Incentivo all'esodo, chi può effettuarlo

Come detto non trattandosi di una pensione anticipata occorrono precisi requisiti, tra cui il primo è che può essere effettuato solo nelle aziende italiane con più di 15 dipendenti e che ne abbiano alcuni in esubero, a cui appunto proporre l'incentivo all'esodo.

Incentivo all'esodo, chi può beneficiarne

Appunto quei lavoratori impiegati nelle imprese di cui sopra e che abbiano non oltre 4 anni di contribuzione ancora per raggiungere la pensione secondo le normali regole. Inoltre occorre che per i lavoratori ci siano 38 anni e 6 mesi di carriera/contribuzione, per le lavoratrici 37 anni e 6 mesi di carriera/contribuzione, visto che per una normale pensione anticipata ne occorrono rispettivamente 42 anni e 6 mesi, 41 anni e 6 mesi.

Come funziona l'incentivo all'esodo

Se il lavoratore accetta, perchè è sua facoltà dire di no o di sì, riceverà un assegno previdenziale in linea con la pensione che prenderebbe con le normali regole. Inoltre la disponibilità di incentivi all'esodo deve essere oggetto di trattative tra sindacati e impresa stessa.

Chi paga l'assegno per l'incentivo all'esodo

Materialmente è l'Inps a versare l'assegno al lavoratore / alla lavoratrice che accetta l'incentivo, ma i costi sono però sostenuti dall'azienda la quale invia gli importi all'Inps. Inoltre deve anche fornire adeguate garanzie, come una fideiussione, per ogni futura evenienza.

Incentivo all'esodo: no reversibilità dell'assegno

Dato che non è una vera pensione, anzi è più assimilabile ad un sussidio di disoccupazione, in caso di decesso del titotare dell'assegno questo non verrà girato agli eredi. Però in questo caso coniuge e figli potranno beneficiare della pensione indiretta se il deceduto aveva contributi per 15 anni in tutta la carriera lavorativa o 5 anni pieni di contribuzione di cui almeno tre nell'ultimo lustro.

Incentivo all'esodo, altre penalizzazioni

Chi accetta questa sorta di prepensionamento non avrà diritto all'assegno familiare nè tanto meno vedrà l'assegno di incentivo all'esodo rivalutarsi in base all'inflazione e non può avere delle detrazioni Irpef, come invece con la normale pensione.