Il Governo Renzi tarda a formarsi, facciamo il punto sui requisiti per la pensione anticipata 2014 Inps, l'opzione contributivo donne, il prepensionamento con prestito proposto dal ministro Giovannini e l'ipotesi di flessibilità di Damiano in attesa di poter vedere all'opera il Governo Renzi e valutare le possibili novità sul tema della pensione anticipata 2014.

Requisiti pensione anticipata 2014 INPS e opzione contributivo donne

Partiamo dall'inizio, ovvero dai requisiti per la pensione anticipata 2014 INPS per donne e uomini: quest'anno sono necessari 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 e 6 mesi per gli uomini.

Come è noto l'UE vede di cattivo occhio il trattamento differente tra i generi, ma a oggi il Governo Italiano ha deciso di ignorare i messaggi europei sull'argomento.

Per la pensione anticipata 2014 donne l'opzione contributivo dell'INPS continua a poter essere colta, ma ancora per poco: in teoria, data l'unanime impegno dei parlamentari a prorogare fino al 31 dicembre 2015 l'opportunità di andare in pensione con l'opzione contributivo donne, è probabile che la proroga arrivi, ma ovviamente come è ben noto la politica italiana non è propriamente affidabilissima, pertanto si consiglia alle interessate di continuare a monitorare la situazione, soprattutto una volta che il Governo Renzi si sarà formato.

Pensione anticipata 2014, il prepensionamento con prestito e l'ipotesi Damiano 

Per la pensione anticipata 2014 il prepensionamento con prestito di Giovannini è attualmente scomparso dal dibattito mediatico, dato il capovolgimento di Governo. Difficile decifrare il futuro di questa proposta: essendo a costo zero per lo stato (l'uscita anticipata del lavoro avverrebbe con assegni da ripagare in seguito con piccoli tagli alla pensione negli anni successivi), ha inevitabilmente un certo appeal per il Governo, ma da Renzi non sono arrivate notizie in merito e ancora non si conoscono i nomi dei ministri del Lavoro e dell'economia.

Per quanto riguarda la pensione anticipata nel 2014 anche Cesare Damiano e la sua ipotesi di flessibilità sono tornati sotto i riflettori. Damiano (e la minoranza PD), ci riprovano: la possibilità di uscire prima con piccole percentuali di penalizzazione comporta costi per lo stato ma anche grandi vantaggi in termini di ricambio occupazionale, consumi e altro. Finora la proposta Damiano non ha incontrato fortuna, bocciata per mancanza di risorse nonostante l'impegno dell'ideatore. Vedremo quali saranno le sue sorti con il Governo Renzi.