Moltissimi i lavoratori che delusi dal precedente Governo Letta e dalla Legge di Stabilità si chiedono cosa cambierà nella riforma Pensioni con Poletti ministro del Lavoro? Quali saranno le novità per precoci, usuranti ed esodati che da tempo attendono di sapere cosa ne sarà del loro futuro pensionistico?

Il ministro Poletti si è detto più volte favorevole alla flessibilità, una flessibilità che non incida negativamente sulla sicurezza del lavoratore dandogli meno diritti e meno tutele, ma una maggiore elasticità che permetta di estendere quelle tutele ad ogni lavoratore e alle aziende.

Il nuovo ministro del Lavoro potrebbe dunque riconsiderare all'interno della riforma pensioni la flessibilità in uscita, tema tanto caro ai lavoratori precoci, agli usuranti e agli esodati.

Si confida dunque che vengano riprese in considerazione sia l'idea rilanciata da Damiano sull'uscita flessibile dal mondo del lavoro, che consentirebbe ai lavoratori di lasciare anticipatamente il mercato del lavoro tra i 62 e i 70 con penalizzazioni lievi al massimo pari all'8% sull'assegno pensionistico finale, quanto l'idea del prestito Inps del precedente ministro del Lavoro Giovannini.

Il prestito previdenziale proposto da Giovannini avrebbe infatti consentito di accedere alla pensione attraverso un prestito Inps un paio di anni prima del raggiungimento dei requisiti richiesti dall'attuale riforma Fornero.

Proposta, questa, a costo zero per lo Stato in quanto il lavoratore stesso al raggiungimento dei requisiti ripagherebbe il prestito attraverso una decurtazione sul proprio assegno finale pari al 15, 20% fino a prestito saldato.

Ai lavoratori andrebbero anche bene altre soluzioni alternative che abbiano comunque come obiettivo primario quello di consentire ai lavoratori di uscire anticipatamente dal mercato del lavoro.



I lavoratori precoci, usuranti e esodati si aspettano dunque molto dal Governo Renzi e dal Ministro Poletti, gli esodati soprattutto confidano che entro Marzo vengano fatte delle proposte ad hoc per dare risposte concrete e delle tempistiche realistiche sulla sorti di tutti coloro che sono attualmente senza stipendio e senza pensione.

Attendono risposte altrettanto esaurienti anche gli esodati salvaguardati, dal momento che stando agli ultimi dati solo 1 su 5 sta percependo il proprio assegno pensionistico.

Le novità con il nuovo Governo Renzi, se davvero fosse rispettato il programma "1 riforma al mese" potrebbero essere molte e su più fronti, il tema più caldo resta chiaramente il comparto previdenziale, molti i lavoratori in primis precoci, usuranti ed esodati che attendono con impazienza i primi passi del nuovo esecutivo e una riforma pensioni che li tuteli. Poletti riuscirà a modificare almeno in parte la Riforma Fornero e dare sollievo a questi lavoratori esausti da continui rinvii, dalle belle parole ma dai pochi fatti?