Scuola, in tema di scattidi anzianità si è acceso in queste ore un focolaio diindignazione di una certa portata, alla notizia che avrebbero essererimborsate da chi si era visto aumentare lo stipendio nel gennaio2014 circa 150 euro mensili, a partire dal mese incorso.

Un autentico putiferio che non hamancato di attivare le proteste di sindacati, ma anche del PDche ha prontamente inviato una lettera-petizione al MinistroCarrozza e a Letta circa la questione degli scatti di stipendiali dianzianità per la scuola.

Un polverone sul quale è poiintervenuto direttamente il premier Letta, rassicurando chenon ci sarà alcun recupero sugli stipendi dei docenti come paventatonelle prime ore quando i ministeri dell'istruzione e dell'economia efinanza facevano a scarica barili sulla questione degli scatti dianzianità per la scuola.

Gli scatti stipendiali dianzianità automatici per i docenti delle scuole previsti dalcontratto di lavoro erano stati bloccati dal governoBerlusconi e poi Monti: gli insegnanti che avrebbero dovuto percepirel'aumento di stipendio negli anni 2010-2012, si sono visti bloccarela progressione. A seguire con la riforma Gelmini è ripresal'erogazione per poi subire nuove battute d'arresto fino alla notashock da parte del ministero dell'Economia nella quale si diceva cheoltre 300 mila insegnanti che avevano maturatol'incremento di stipendio avrebbero dovuto restituire tale aumentocon rate da circa 150 euro lorde a partire da gennaio 2014.

Prima il panico, poi il dietrofront:Letta è intervenuto direttamente smentendo la nota;gli insegnanti non dovranno dunque restituire i 150 euro percepitinel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti dianzianità. Fatto sta che seppure non verranno toccati gli scatti dianzianità per gli insegnanti delle scuole, toccherà comunque fare iconti col problema delle coperture.