Continua senza soste una maratona d'incontri deidipendenti della Scuola in quota 96, con diverse figure istituzionaliper cercare una soluzione alla loro incredibile vicenda.

Incontri avuti, insieme al comitato esodati, in primaistanza con l'Ufficio della Presidenza della Repubblica rappresentatadal Consigliere di Stato Giancarlo Montedoro, responsabile degli affarigiuridici del Quirinale per evidenziare ancora una volta l'incostituzionalitàoltre che le ingiustizie della legge Fornero sulle Pensioni. Secondoquanto si è saputo, il responsabile del Quirinale avrebbe "condiviso il pareredei Comitati sulla possibilità di presentare ricorso di incostituzionalità"in quanto "la norma … contrasta con il principio di uguaglianza inteso come valore assoluto".

Altroincontro, questa volta più sul versante politico, si è avuto con l'onorevoleDavide Faraone, responsabile nazionale del Welfare e Scuola del PartitoDemocratico affiancato dall'arcinota quanto battagliera Manuela Ghizzoni.Incontri che son serviti per precisare ulteriormente la situazione dei quota96, chiedendo un serio quanto concreto impegno da parte del PD, e quindi delgoverno, per una rapida quanto risolutiva azione governativa.

Le soluzioni

Nel contempo, la proposta di legge unificataGhizzoni-Marzana, per il pensionamento di questi operatori scolastici,rimasti imbrigliati nella legge Fornero, continua il suo iter da unacommissione all'altra. Il fatto nuovo, però, è che la soluzione per tutti i4000 potenziali pensionanti non si trova.

Ora è spuntata per i lavoratoristatali (e dunque anche quelli del comparto scuola) la possibilità di andare inpensione con i requisiti previsti prima dell'introduzione della leggeFornero. ma solo per coloro, che, nel 2011, erano in congedofamiliare o che hanno usufruito della legge 104 per l'assistenza di unfamiliare disabile ed in possesso della fatidica quota 96.

Il tutto in base aquanto previsto dall'art. 11 bis del decreto 102/2013, nella fattispeciequello su IMU, esodati e cassa integrazione, convertito in leggenell'ottobre scorso. Si stima che al comparto scolastico spettino un 15-20%di pensionamenti. Nella concretezza i posti disponibili dovrebbero esseredi circa 2500, quindi non sufficienti a soddisfare le attese dichi se ne sta facendo una ragione di vita. La soluzione tarda a venire. Ecco ilmotivo degli incontri di cui vi abbiamo rendicontato sopra.