Il nodo esodati, la questione dei Quota 96 e dei lavoratori precocie lavori usuranti. Sono queste le particolari attenzioni riservate dal Governo inquesti ultimi mesi, che hanno causato non poche polemiche per quanto riguarda l'uscitaanticipata.

Tante sono state le proposte giunte in Parlamento. Da ricordarequanto proposto dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, CesareDamiano, ovvero l'uscita anticipata dall'attività lavorativa pena la riduzionedell'assegno mensile. Tale proposta, riguardante appunto la flessibilità inmateria previdenziale, è stata nuovamente messa in discussione dallo stessoDamiano nonostante in un primo momento non era stata presa in considerazione.

Ancora più eclatante, è stata la proposta del Ministro del Lavoro EnricoGiovannini, riguardante il contributo di solidarietà prelevato dalle cosiddettePensioni d'oro al fine di utilizzare le risorse ottenute per finanziare lepensioni più povere. In realtà, Giovannini aveva pensato anche di congelare lepensioni d'oro per ridurre l'indicizzazione degli assegni pensionistici chesuperano sei volte il minimo con lo scopo di ridistribuire i fondi reperiti perle pensioni medio-basse. Tale proposta è stata subito bocciata dalla CorteCostituzionale, nonostante l'appoggio ricevuto.

Poi, la famosa Legge di Stabilità approvata dai due rami delParlamento poco tempo fa, contenente tutti i provvedimenti in materiapensionistica.

Si tratta in realtà, di leggere modifiche trascurando lequestioni più urgenti, ovvero esodati, Quota 96, lavoratori precoci e chi ha svolto lavori usuranti. Per quest'ultimi, non sono state introdotte nuove leggi che regolanol'uscita anticipata. Gli uomini, infatti, potranno accedere alla pensionesoltanto con il versamento di 42 anni e 6 mesi di contributi, mentre le donnedovranno versare 41 anni e 6 mesi.

Da ricordare che per lavoratori precoci eusuranti si intende quella categoria di lavoratori che hanno iniziato alavorare in giovane età e che svolgono mansioni prevalentemente manuali. Questacategoria è rimasta tuttora penalizzata visto che, coloro che si ritirano dalmondo lavorativo tra i 60 e i 62 anni, subirà un decremento tra l'1 e il 2 %nell'assegno mensile.

Mentre coloro che svolgono lavori usuranti potrannobeneficiare dell'assegno pensionistico soltanto se la somma dell'età e dell'anzianitàcontributiva tocca quota 97 per i lavoratori dipendenti, mentre quota 98 per ilavoratori autonomi.

Anche i lavoratori nel comparto scuola stanno soffrendomolto visto che si sono visti allungare l'età per andare in pensione, a causadella precedente riforma che non aveva tenuto conto della peculiarità delcalendario scolastico. Ciò sta nel fatto che l'approvazione della nuovafinanziaria, non ha portato le modifiche previste, ma il contrario. Le suddettecategorie dovranno fare ancora riferimento, infatti, al sistema pensionisticodettato dalla Legge Fornero.