Con l'opzione contributivo per la pensione anticipata nel 2014 forse potrebbe aprirsi un piccolo spiraglio per le donne chedesiderano lasciare anticipatamente il lavoro.

Premettiamo che dal prossimo mese di marzo, se le coserestassero così, per le lavoratrici autonome e dal prossimo mese di settembreper quelle dipendenti non sarebbe più possibile accedere alla pensioneanticipata con un assegno decurtato, questo perché una circolare Inps haanticipato l'impianto originario voluto dalla Riforma Maroni che permettevaalle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata attraverso l'opzionecontributivo fino alla fine del 2015.

Lo scorso novembre però lacommissione Lavoro del Senato ha invece approvato una risoluzione che impegnail Governo a riconsiderare la situazione pensione anticipata donne con l'opzionecontributivo, chiedendo dunque il ripristino del limite fissato nella RiformaMaroni che era fine 2015.

Questo permetterebbe appunto alle lavoratrici siano esse del settoreprivato, pubblico o autonome di andarein pensione, fino alla fine del 2015, con meno di 60 anni di età usando questo canale "privilegiato".

La risoluzione alla circolare Inps in questione permetterebbealle donne di andare in pensione anticipata, sulla basa di una riforma fatta nel 2004 da Maroni, riformaPensioni che prevedeva appunto inorigine che fino alla data del 31/12/2015 le donne potessero accedere alla pensione di anzianità con 57anni di età e 35 anni di contributi se dipendenti oppure con 35 anni dicontributi ma 58 anni se autonome.

Riforma pensioni: pensione anticipata donne a quali condizioni?

Dunque le donne ancora per un anno potrebbero trarre un sospiro di sollievo, quale l'unica condizione per accedere alla pensioneanticipata? Quella richiesta già in origine nella Riforma Maroni ossia l'opzionecontributivo

Il calcolo su cui verrebbe calcolata la pensione sarebbeinteramente contributivo, le donne che decidessero di lasciare anticipatamenteil lavoro, si vedrebbero dunque calcolare l'importo del futuro assegnopensionistico sugli effettivi contributi versati anziché sulla media delleultime retribuzioni, questo comporterebbe chiaramente una riduzione dell'importoche si verrebbe a percepire.

Riduzione stimata intorno ad un 15% -20%, quindisignificativa anche se variabile da caso a caso, crediamo comunque, chenonostante la decurtazione considerevole, molte donne, qualora passasse alGoverno la modifica alla circolare Inps,decideranno di accettare quest'ultima chance pur di andare in pensione anticipata.

Purtroppo infatti questa possibilità è l'unica rimasta perle donne specie dopo l'entrata in vigore della Riforma Fornero del 2011 e lepochissime variazioni insite nella Riforma Pensioni della Legge di Stabilità.