Dopo le modifiche irrisolte della Legge Fornero, il leaderdel Pd Matteo Renzi ha pensato di proporre il Job act, ovvero un'ipotesi di leggevolta a riaprire i due "cantieri" lavoro e Pensioni chiusi ormai dallaprecedente Riforma e basata principalmente sul contratto unico e l'assegno universaleper tutti coloro che nel corso degli ultimi anni hanno perso il lavoro.

Tale riforma, come anticipato dallo stesso Renzi,servirà anche per ripristinare taglidella spending review proposta tempo fa dall'economista Carlo Cottarelli. Conun'eventuale approvazione, infatti, potrebbero scattare nuovi interventi sullepensioni medio alte corrisposte con il metodo retributivo in relazione alpassaggio al metodo contributivo.

Nuove misure, invece saranno adottate per lasalvaguardia di nuovi esodati rimasti oramai nel dimenticatoio. Tutto è pronto per l'approvazione, nonostante il ministrodel Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, sostiene che ilcosiddetto Job act "va dettagliato meglio". In esso, difatti, dovrà esserecontenuto il nuovo piano per favorire le attività produttive, con unaconseguente semplificazione del codice del lavoro, la quale realizzazione èprevista per i prossimi otto mesi. Verranno inoltre, favoriti diversi settoriindustriali grazie a nuovi interventi contenuti nella nuova Legge, come lariduzione dell'Irap e l'introduzione di nuovi servizi per il Welfare.

Con le manovre approvate finora, come spiega Giovannini, ognitrimestre si registrano circa 400 mila assunzioni a tempo indeterminato e 1,6 milioni a tempodeterminato.

Intanto, alcune novità verranno messe in atto anche per gliesodati e le pensioni d'oro. Per i primi, è prevista la tutela di 17 milasoggetti durante tutto l'arco del 2014, mentre per le pensioni d'oro, siprospetta un passaggio al metodo contributivo, ovvero verranno calcolate sullabase dei contributi versati e non più sulla base dello stipendio percepito,come invece prevede il metodo retributivo.

Il tutto, ovviamente, è passato alladiscussione dei sindacati e in modo particolare alla Cgil. "Tutti quelli chepensano che sia l'articolo 18 la causa dei problemi che abbiamo, sbagliano"- hacommentato il segretario della Cgil Susanna Camusso in un intervista al Gr1Rai.