RiformaPensioni 2014, chi va in pensioni a 62 anni paga pegno: è questa l'ultimaproposta sulla flessibilità in uscita che viene dal Presidente dellacommissione lavoro, Cesare Damiano, alimentando il già accesodibattito sulla riforma pensioni 2014
Il governo è alleprese in questi giorni con il difficile problema di uscire dal caoscreato dalla riforma Fornero: il dibattito si fa sempre più vivo ,soprattutto per ovviare al problema sempre più grande degli esodati,dei lavoratori precoci ed usuranti, dei prosecutori volontari e deilicenziati.
Ma per chi vuole andare in pensione a62 anni di età , sempre avendo raggiunto il minimo degli anni dicontributi versati, impone una specie di pegno: questi lavoratoridovranno rinunciare ad una parte della loro pensione e cioè all'8%di quanto gli spetterebbe.
Un'altraproposta lanciata in questi giorni sulla riforma Pensioni 2014 è stataformulata dal Ministro del Lavoro Enrico Giovanninie prevede un triplice contributo: dello stato, del lavoratore edell'azienda per cui lavora.
Intermini più chiari : il lavoratore che vuole andare in pensioneanticipatamente rispetto ai limiti fissati per legge (non èdefinito il numero di anni esatto mancanti al limite), lo potrebbefare incassando un assegno dato in parte dall'azienda per la qualelavora e in parte dall'Inps: poi, raggiunti i requisiti, percepirà lasua pensione decurtata però di una percentuale pari alla sommapercepita in precedenza e da restituire .
Il limite, però, sta nel fatto che lapensione sarebbe calcolata interamente con il sistema contributivo,quindi l'assegno pensionistico sarebbe ridotto.
Attualmente alcuni interventi dell'Inpshanno spostato in avanti questa possibilità, perchè hannoposticipato l'età pensionabile: tuttavia utilizzando il sistemadelle finestre mobili hanno anticipato il termine originariamentefissato al 2015.
Vi terremo aggiornati sulle ultimeproposte per l' attesa riforma pensioni 2014.