RiformaPensioni 2014, chi va in pensioni a 62 anni paga pegno: è questa l'ultimaproposta sulla flessibilità in uscita che viene dal Presidente dellacommissione lavoro, Cesare Damiano, alimentando il già accesodibattito sulla riforma pensioni 2014

Il governo è alleprese in questi giorni con il difficile problema di uscire dal caoscreato dalla riforma Fornero: il dibattito si fa sempre più vivo ,soprattutto per ovviare al problema sempre più grande degli esodati,dei lavoratori precoci ed usuranti, dei prosecutori volontari e deilicenziati.

Il governo stastudiando un modo per consentire ai lavoratori di ritirarsidall'attività prima del raggiungimento dei requisiti minimi dettatidalla Fornero: in quest'ottica, il deputato PD Damiano ha lanciato l'idea di mettere in uscita i lavoratori in forma anticipata,permettendogli di andare in pensione in una fascia d'età che va dai62 ai 70 anni di età e con 35 anni di contributi.

Ma per chi vuole andare in pensione a62 anni di età , sempre avendo raggiunto il minimo degli anni dicontributi versati, impone una specie di pegno: questi lavoratoridovranno rinunciare ad una parte della loro pensione e cioè all'8%di quanto gli spetterebbe.

Questa proposta di riforma pensioni2014, secondo Damiano, consentirebbe di andare in pensione a coloro che fanno lavoriusuranti , sia fisicamente che intellettualmente e che al momento nonpossono lasciare il lavoro e contemporaneamente permetterebbe a chifa un lavoro meno stancante, come i professori universitari, di poter proseguire fino ai 70 anni di età, avendo anche degliincentivi.

Un'altraproposta lanciata in questi giorni sulla riforma Pensioni 2014 è stataformulata dal Ministro del Lavoro Enrico Giovanninie prevede un triplice contributo: dello stato, del lavoratore edell'azienda per cui lavora.

Intermini più chiari : il lavoratore che vuole andare in pensioneanticipatamente rispetto ai limiti fissati per legge (non èdefinito il numero di anni esatto mancanti al limite), lo potrebbefare incassando un assegno dato in parte dall'azienda per la qualelavora e in parte dall'Inps: poi, raggiunti i requisiti, percepirà lasua pensione decurtata però di una percentuale pari alla sommapercepita in precedenza e da restituire .

Infinealtro tema molto dibattuto è quello della riforma pensioni2014 per le donne, inparticolare sull'opzione contributivo, una possibilitàintrodotta dalla riforma Maroni nel 2004, che consentirebbe alle lavoratrici di ritirarsi con57 anni di età e 35 di contributi se dipendenti, 58 anni di età e35 di contributi se autonome.

Il limite, però, sta nel fatto che lapensione sarebbe calcolata interamente con il sistema contributivo,quindi l'assegno pensionistico sarebbe ridotto.

Attualmente alcuni interventi dell'Inpshanno spostato in avanti questa possibilità, perchè hannoposticipato l'età pensionabile: tuttavia utilizzando il sistemadelle finestre mobili hanno anticipato il termine originariamentefissato al 2015.

Vi terremo aggiornati sulle ultimeproposte per l' attesa riforma pensioni 2014.