Il Jobs Act presentato da Matteo Renzi è descritto come un ambiziosotentativo di riforma del lavoro. Frai cavalli di battaglia della proposta del Segretario del Partito Democratico c'è l'obiettivo di creare nuovi posti di lavoro favorendo le assunzioni.

L'annuncio è arrivato direttamente dal sito ufficiale di Renzi, ecco un'analisi sui principaliaspetti del Jobs Act pubblicati:

· Semplificazione delle norme per arrivare ad un codice del lavoro cheracchiuda tutte le regole attualmente esistenti.

· Riduzione delle varie forme contrattuali: attualmente ne abbiamo circa 40,la riforma vuole un "processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutelecrescenti".

· Assegno universale per chi perde ilposto di lavoro: il SegretarioPD rivendica di estendere tale beneficio "anche per chi oggi non ne avrebbediritto, con l'obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di nonrifiutare più di una nuova proposta di lavoro".

· Obbligo di rendicontazione online dei denariutilizzati per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico percombattere lo sperperoche si è fatto delle risorse in passato. Tanti sono stati i corsi fantasma tenuti più per foraggiare la politica cheper inserire nel mercato del lavorocoloro che vi si iscrivono.

· Agenzia Unica Federale che coordini eindirizzi i centri per l'impiego, la formazione e l'erogazione degliammortizzatori sociali.

Proposito positivo che va però verificato sul campo con una riforma concreta dei centri per l'impiego che attualmenteproducono solo montagne di carte e documenti. Uno sguardo al modello inglesepotrebbe essere illuminante per l'Italia.

· Legge sulla rappresentatività sindacale epresenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei CDA delle grandiaziende.

Sistema che in Germania haavuto successo e che, nell'intenzione dei Padri Costituenti si sarebbe dovuto avereanche in Italia. L'articolo 46 dellaCostituzione secondo alcuni va in questadirezione: meglio tardi che mai. L'idea lanciata attraverso il Jobs Act da Matteo Renzi è di ispirazione scandinava: si mira infatti a produrreuna liberalizzazione del mercato dellavoro che riduca gli scompensi fra categorie che sono tutelate ad altre,come le finte partite Iva già osteggiatedalla Riforma Fornero e tutte leforme di collaborazione autonoma (Co.Co.Co.

e contratti a progetto) che sono inbalia del precariato.

E' difficile credere che l'attuale situazione di crisi occupazionale possa essere superata soltanto con una riforma del lavoro perseguita con il Jobs Act. Problemi come l'elevata pressione fiscale, l'eccesso di burocrazia, l'inefficienza della giustizia civile e la diffusione di corruzione e criminalità scoraggiano da sempre gli investimenti esteri in Italia.

Per cominciare ad invertire la rotta ed essere credibili, il governo dovrà neiprossimi anni mettere sulla scrivania delle imprese straniere due nuovi libri:un Testo Unico sul Lavoro ed un Testo Unico sul Fisco.