Nelle ultime 36 ore sono giunte buone notizie per le pensioni dei Quota 96 della Scuola, ma in rete si è generata un po' di confusione: per i circa 4mila insegnanti interessati l'ostacolo maggiore deve ancora essere superato, manca infatti l'approvazione della Commissione Bilancio alla proposta di legge portata avanti da Ghizzoni (PD) e Marzana (M5S). Inoltre se è vero che si è aperto uno spiraglio per i Quota 96 della scuola che nel 2011 erano in congedo parentale o avevano usufruito della legge 104, il numero di docenti che potrebbe ottenere la pensione è decisamente basso.

Pensioni Quota 96 della scuola, le ultime notizie dal Governo

Sotto la spinta dell'onorevole Ghizzoni e dell'onorevole Marzana giungono buone notizie per le Pensioni dei Quota 96 della scuola dalla Commissione Cultura della Camera, che ha espresso parere favorevole al nuovo testo presentato dalle esponenti del PD e del M5S, che prevede l'estensione della possibilità di andare in pensione con i requisiti precedenti la riforma Fornero per i docenti che li avevano maturati entro l'anno scolastico 2011-2012. È stato disposto inoltre che l'INPS consideri le domande inviate entro il 31 maggio 2014.

Ora, tuttavia, resta il grande ostacolo della Commissione Bilancio per le pensioni dei Quota 96: la Commissione ha giocato un ruolo fondamentale nel provvedere a non risolvere la questione fino a oggi, di conseguenza nonostante il parere favorevole della VII Commissione ciò che determinerà il futuro dei docenti interessati è la bocciatura o l'approvazione da parte della Commissione Bilancio.

Marcello Pacifico, il presidente dell'Anief, ha spiegato nella giornata di ieri perché tale Commissione dovrebbe porre fine alla triste epopea dei Quota 96 della Scuola: "Oltre a superare i tanti contenziosi che ne sono derivati, agevolerebbe, infatti, lo svecchiamento del corpo docente italiano. Che [...] rimane quello con il numero maggiore, oltre il 60%%, di insegnanti oltre i 50 anni.

Ma non solo, perché di recente, ha fatto sapere la Ragioneria Generale dello Stato, la permanenza in vita dei 140mila docenti precari comporta per lo Stato centinaia di milioni di euro di spesa in più per lo Stato".

Non resta che augurarsi che questa volta i parlamentari della Commissione Bilancio valutino attentamente tutti i fattori in gioco ed esprimano un parere favorevole: non sarà facile, ma è comunque possibile.

Pensioni Scuola, un nuovo spiraglio c'è, ma per pochissimi

Negli ultimi due giorni si è generata molta confusione online per via della possibilità di andare in pensione correlata all'articolo 11-bis del decreto legge 102/2013, convertito in Legge 124/2013. Attenzione poiché se tale possibilità coinvolge anche per il personale scolastico, tuttavia non si tratta di una misura specificamente dedicata ai Quota 96 della scuola.

Per comprendere meglio la questione riportiamo alcune righe della comunicazione del 21 gennaio 2014 del Miur (prot. AOODGPER n. 481): "Si precisa che sono state introdotte alcune novità dall’art.11 bis del D.L.102/2013 convertito in Legge 124/2013: possono cessare secondo i vecchi requisiti i lavoratori che, nel corso dell’anno 2011, risultavano essere in congedo ai sensi dell’art.42, comma 5, del d.lgs.

151/2001 o aver fruito di permessi ai sensi dell’art.33, comma 3, della Legge 104/92, i quali perfezionino i requisiti anagrafici e contributivi utili a maturare il diritto a pensione secondo la disciplina pre- Fornero entro tre anni dall’entrata in vigore del D.L. 201/2011".

Rimandiamo per tutti i dettagli alla comunicazione del MIUR sopra indicata e precisiamo che, se tale possibilità dovrebbe valere per 2500 soggetti complessivi, tali soggetti sono da intendersi dipendenti statali, quindi solo una piccola parte di tale cifra riguarda in realtà il personale scolastico. Le notizie in merito a un presunto via libera alla pensione per 2500 Quota 96 della scuola sono pertanto da considerarsi imprecise.