Pensioni lavoratori precoci e usuranti, le novità dal Governo si focalizzano sul possibile prepensionamento dei lavoratori nel settore privato attraverso una sorta di "prestito" agli stessi, da restituire poi tramite tagli alla pensione negli anni successivi. Per chi segue da tempo il problema l'idea giungerà familiare: era stata già proposta da Giovannini mesi fa, ed è proprio il ministro che è tornato a parlarne di recente.

Le ultime notizie sulle pensioni riguardano anche lavoratori precoci e usuranti: il prepensionamento potrebbe diventare realtà ma attraverso una formula ad adesione volontaria del tutto particolare.

Si potrebbe andare in pensione 2 anni prima (si tratta di esempi) ricevendo regolarmente un assegno dall'INPS. Gli assegni degli anni del prepensionamento andrebbero però ripagati in seguito tramite decurtazione degli assegni della pensione vera e propria (possibili tagli del 10-15%).

L'idea riproposta da Giovannini e che potrebbe interessare le pensioni di lavoratori precoci e usuranti darebbe, nel caso fosse portata avanti e approvata, la possibilità di andare in pensione in anticipo, ma detto in parole povere, il prepensionamento lo pagherebbero i lavoratori stessi percependo una percentuale di pensione in meno negli anni successivi.

Per le pensioni di lavoratori precoci e le pensioni per lavori usuranti non si vedono altre novità all'orizzonte.

Questa nuova chance da un lato potrebbe permettere a chi non ce la fa più di uscire finalmente dal mondo del lavoro (dopo lungo tempo o lunghe fatiche, date le categorie di cui si parla) dall'altro graverebbe in parte sulla pensione percepita. Voi lettori cosa ne pensate di questa possibile novità? Siete favorevoli o il Governo potrebbe pensare comunque a qualcosa di migliore? Fatecelo sapere lasciando un commento qui sotto.